L’Unione malata non può più sbagliare

Somma deve recuperare energie e convinzione della squadra per affrontare in casa Piacenza e Salernitana
Mario Somma
Mario Somma
TRIESTE
Quattro punti nelle ultime sette partite, quindici reti subite e cinque fatte, cinque sconfitte di cui quattro consecutive in altrettante trasferte.

Questa è la contabilità dell’Unione. Fotografato nei freddi numeri il bilancio fa paura. Ma va detto che il tesoretto accumulato con merito (15) punti nei primi due mesi della gestione Somma (e il vitale successo col Mantova) tiene ancora la Triestina a un passo dalle sabbie mobili. Ma l’eredità sta per esaurirsi, anzi si esaurirà certamente se il trend negativo non sarà invertito nei prossimi tre match e soprattuto negli impegni con il Piacenza e a Salerno (il Sassuolo da affrontare al Rocco è infatti una signora squadra).

Ripartire da quel felice segmento di stagione è la strada che Somma e la società devono reimboccare. E devono fare in fretta. Già ma come?


IL GIOCO
I vertici societari e tecnici hanno a più riprese sottolineato che i risultati sono in parte conseguenti a episodi negativi e agli infortuni. Chi osserva le partite dagli spalti invece non può non rilevare che negli ultimi tempi manca un’identità tattica e caratteriale che nella prima fase di Somma si intravedeva. Gli infortuni ci sono stati, ma ci saranno (anche se si spera non così frequenti) anche nei prossimi mesi e comunque anche le altre squadre non stanno bene. L’esempio del Grosseto è calzante. Alcuni uomini importanti (Consonni) non erano a disposizione di Gustinetti, altri come Pichlmann e Carobbio non erano in condizioni perfette. Eppure i toscani sono riusciti a venire a capo di un match in gran parte gestito dall’Unione.


L’ASSETTO
Il cambio di assetto tattico adottato negli ultimi tempi da Somma, spesso per necessità ma anche per scelta, evidentemente non ha aiutato ad ammortizzare quegli squilibri di cui la squadra soffre in alcuni frangenti del match. È un dato di fatto che questa Triestina, che pur riesce a tenere il campo, non riesce (è successo solo a Empoli) a rimontare quando va in svantaggio. Anzi poi, specie nella ripresa, subisce i contrattacchi degli avversari. Un ritorno al più presto al modulo (4-2-3-1) più caro a Somma e il più collaudato, viste anche le caratteristiche dei giocatori, sarebbe un’opportunità da non sotttovalutare. Certamente l’utilizzo di cinque uomini sulla linea difensiva non ha impedito di subire parecchi gol. Lo ha ammesso sabato lo stesso Somma. Ora il pallino è nelle sue mani.


I GIOCATORI
Inutile nascondere che la Triestina, a differenza di altre concorrenti, non ha l’uomo capace di togliere da solo le castagne dal fuoco quando l’andamento del match si fa complicato. In qualche circostanza c’è riuscito Testini (il più positivo finora tra i giocatori esperti). Godeas, nelle aspettative dei tifosi e probabilmente anche della società, era il giocatore sul quale si puntava in questo senso. Denis in gran parte delle partite (non nelle ultime), è stato un prezioso punto di riferimento ma è stato decisivo solo in una o due circostanze. Quindi, a meno di improbabili bombe di mercato, l’arma su cui si può puntare resta la forza del gruppo che attualmente appare piuttosto sfiduciato.


L’EFFETTO PSICOLOGICO
Somma, dopo il match di Grosseto, ha chiamato in causa i più esperti dai quali si aspetta maggior concentrazione e grinta. Però gli inserimenti di nuove pedine (in primis Pasquato, ma anche Audel) può riportare in campo quel pizzico di entusiasmo e freschezza che non farebbe male. Società e tecnico possono giocare questa carta. Alcuni «senatori» potrebbero rifiatare a turno e recuperare la condizione migliore per poter dare l’apporto indispensabile alla squadra. Il momento delicato comporta un’assunzione di responsabilità da parte di tutti. Altrimenti l’Unione rischia una deriva difficilmente controllabile.

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