L’ultimo addio a Bruno Zoch un sergente dal cuore d’oro

TRIESTE. «Ma possibile che no rivè a far cussì?» Dopo questa frase, mezzo arrabbiato e mezzo desideroso di insegnare qualcosa di buono, prendeva il pallone, lo sistemava nei pressi del limite dell’are...

TRIESTE. «Ma possibile che no rivè a far cussì?» Dopo questa frase, mezzo arrabbiato e mezzo desideroso di insegnare qualcosa di buono, prendeva il pallone, lo sistemava nei pressi del limite dell’area, iniziava una mini rincorsa e con un preciso tocco indirizzava la sfera all’incrocio. E i ragazzini, impegnati nei consueti allenamenti infrasettimanali, rimanevano a bocca aperta guardandolo con ammirazione. E da oltre trent’anni era così. Ma da qualche giorno il mister non c’è più. Bruno Zoch, storica figura del calcio giovanile triestino, se n’è andato. Dopo aver chiuso la carriera di calciatore aveva intrapreso quella di allenatore dedicando il resto della sua vita alla preparazione dei giovani calciatori diventando popolarissimo come sergente di ferro dal cuore d’oro, sempre severo ma gioviale e pronto alla battuta. Interprete di un gioco che provilegiava la tecnica e i valori dell’amicizia nell’ambito della squadra, con lui scompare uno degli ultimi tecnici chiamati, a ragione, maestro.

San Giovanni, Domio e poi tanto Costalunga. Sono queste le società a cui ha dedicato il suo tempo con grande passione. Ha formato nomi molto noti della scorsa generazione tra cui i vari Olivieri, Scher, Casasola, Koren, Giugovaz, Scrignani, Scotto Di Minico, Sodomaco, Zemanek e quel Giulio Giacomin giocatore di serie B e attuale allenatore in seconda del Cittadella. La passione per questo sport non gli è mai venuta meno, neanche dopo aver smesso di allenare, sino a poco tempo fa infatti lo si vedeva sui rettangoli di gioco ad assistere alle partite della domenica. Poi la malattia ed infine l’addio. Una folla commossa, fatta soprattutto di tanti ex amici allenatori, ha voluto dargli l’ultimo saluto nel giorno del suo funerale. Ciao Bruno, per tanti ex ragazzi sei ancora “il maestro”, ex ragazzi che che si portano tutt’ora dentro qualcosa di te, qualcosa che insegneranno anche ai loro figli. Tante grazie sergente di ferro dal cuore d’oro.

Massimo Umek

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