L'INTERVISTA Dino Zoff: "La vera sorpresa? E' la Juve"

Parla l'ex portiere della Nazionale e della Vecchia Signora, ormai ripresosi dopo il malanno dello scorso autunno. "Buffon eccezionale, ma conta molto anche la difesa. Per il dopo-Conte la soluzione con maggiore esperienza è Capello. Presto torno nella mia Mariano"

TRIESTE. Sta bene, dopo aver tenuto tutti in ansia qualche mese fa, ed è tornato a rioccupare il suo ruolo nel calcio italiano: un grande saggio, conoscitore come pochi degli uomini che popolano il mondo del pallone nostrano, laconico ma caustico all’occorrenza. Insomma, il solito, inimitabile, Dino Zoff.
Non possiamo che cominciare da Gigi Buffon. E dai record. Prima ha ritoccato il primato di inviolabilità in bianconero che le apparteneva, poi il record assoluto di Seba Rossi.
Gigi è un campione, non lo scopro certo io. Però è giusto sottolineare che lui - come del resto io ai miei tempi alla Juve o lo stesso Rossi in rossonero - deve condividere questo record con tutta la squadra. Se non hai una forte difesa davanti, non puoi mantenere certe imbattibilità. Fateci caso: abbiamo giocato tutti e tre in squadroni con grandi difensori.
Lo scudetto dobbiamo considerarlo ipotecato dalla Signora?
Non ancora, il Napoli sta giocando bene. Potrebbe giocarsela con la Juve sino alla fine anche se i bianconeri hanno maggiore esperienza e un qualcosina in più rispetto alla squadra di Sarri.
Anche perché fuori dalla Champions il titolo diventa l’obiettivo primario.
Sì, però estendendo il discorso anche alle altre squadre italiane impegnate in Europa non capisco perché si chiami sempre in causa l’effetto stanchezza. Negli altri campionati si gioca come e se non di più di noi e inoltre le coppe nazionali sono più impegnative.
Mentre da noi la Coppa Italia...
...Diventa importante solo nelle ultime tre partite, ammettiamolo.
C’è qualche squadra della serie A che l’ha sorpresa, nel bene o nel male?
Non vedo grandi sorprese. La Roma si sta riprendendo, le milanesi sono lì: certo, l’Inter ha acquistato molto...
Il Milan alterna allenatori ma non trova la quadratura del cerchio.
Si parla sempre dei giocatori o dei tecnici ma se pur cambiando nomi i risultati restano li stessi, bisognerebbe chiedersi il perchè...
Insomma, poche novità.
La Fiorentina è un po’ meno brillante che in avvio, il Sassuolo per me è ormai una conferma. Sembrerà una provocazione ma in fondo la vera sorpresa è proprio...la Juventus.
Come mai?
Ha iniziato male, ha dovuto rincorrere, riuscisse a vincere lo scudetto per la quinta volta di fila firmerebbe un’impresa stratosferica. Con un avvio simile lo scudetto era tutt’altro scontato.
Che tristezza vedere in difficoltà il Verona del suo amico Del Neri.
Chiamatele difficoltà...Gigi deve gestire una situazione davvero difficile, non mi aspettavo di trovare i veneti così indietro in classifica.
Veniamo alla Nazionale che domani a Udine affronterà la Spagna campione d’Europa. Il ct Antonio Conte lascerà l’azzurro.
Ha fatto una scelta, farà gli Europei e poi andrà in un club dalle grandi possibilità economiche (il Chelsea, ndr), potrà rifare quella squadra. Ha detto che preferisce lavorare tutti i giorni, non saltuariamente. Opinione legittima. Le polemiche con la Lega mi sono parse, però, da una parte e dall’altra esagerate.
Ma questa Nazionale com’è?
La rosa è un po’ ristretta, forse in passato avevamo più scelta, vedo che si ricorre agli oriundi. L’importante è che tenga la linea Maginot.
Cioè?
La difesa della Juventus. La solidità merita fiducia.
Dopo gli Europei, l’Italia dovrà trovare un altro commissario tecnico. Chi è l’uomo giusto?
Fabio Capello è il più esperto, non si discute, ma è difficile capire quali siano le sue reali intenzioni. Poi c’è Donadoni, che in azzurro aveva fatto bene. Di nomi ne girano tanti...
Si è affacciata anche la candidatura di Di Biagio, ora all’Under 21. Si tornerebbe a una scelta interna, come accadde in passato con Maldini o Vicini.
Sì, anche se rispetto a quelle soluzioni ha un apprendistato più breve nello staff azzurro.
Ultima domanda. Quando farà ritorno a Mariano?
Aspetto ancora un po’, ma ci siamo...
 

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