L’ex tuffatore azzurro Bremini stroncato da una malattia

Non c’è l’uomo-simbolo dei tuffi triestini. Mario Bremini se ne è andato a soli 67 anni, dopo una malattia che in poco tempo ne ha annientato le forze. Per Bremini i tuffi erano la vita; compagno di...

Non c’è l’uomo-simbolo dei tuffi triestini. Mario Bremini se ne è andato a soli 67 anni, dopo una malattia che in poco tempo ne ha annientato le forze. Per Bremini i tuffi erano la vita; compagno di squadra di Klaus Dibiasi e Giorgio Cagnotto aveva collezionato 32 presenze nella Nazionale, classificandosi 14° dal trampolino 3 metri ai Campionati Europei di Lipsia, nel 1962. In campo nazionale aveva vinto un campionato italiano assoluto e 29 titoli italiani di categoria.

Chiusa l’attività agonistica, era diventato tecnico e aveva allenato il settore tuffi della Triestina Nuoto, dell’Edera e della Trieste Tuffi. Con quest’ultima società, che ha contribuito a fondare nel 2004, ha vinto 4 titoli italiani femminili e uno assoluto. Bremini, inoltre, è stato tra i promotori del “Trofeo Internazionale Giovanile Alpe Adria”, che quest’anno ha compiuto 10 anni. Lascia la moglie Manuela e le figlie Martina e Alessia, tutte “azzurre” come lui. La scomparsa di Bremini ha creato grande dolore nell’intero ambiente, e non solo triestino, degli sport acquatici. Lo dimostrano i messaggi di condoglianze inviati dalla Federazione italiana nuoto, dal Comitato regionale della Fin e dal Centro federale di Trieste il cui direttore Franco Del Campo era amico di lunga data di Bremini.

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