L’ex alabardato Petrella: «Unione, pronto a sfidarti»

Il giocatore ora al Südtirol ha militato per due stagioni con la maglia della Triestina. «Conservo bei ricordi. Meglio la Samb al play-off? L’importante è star bene»
Mirco Petrella qui sopra esulta dopo la straordinaria rete siglata contro il Ravenna nel gennaio del 2018
Mirco Petrella qui sopra esulta dopo la straordinaria rete siglata contro il Ravenna nel gennaio del 2018

TRIESTE Oltre a risultare spesso grande protagonista con le sue funamboliche giocate, Mirco Petrella ha segnato ben 14 reti in due stagioni con la maglia alabardata, prima di passare la scorsa estate a vestire quella del Südtirol.

Ma adesso la Triestina si profila proprio come possibile avversaria degli altoatesini nel turno dei play-off che segnerà il debutto per entrambe le due squadre.

Impossibile dunque che Mirco non guardi alla possibile sfida da dentro o fuori contro l’Unione con sentimenti molto particolari: è certamente così per chi ha vissuto due annate così intense, che l’hanno portato a sfiorare la promozione in serie B.

Petrella, che si dice nella vostra squadra in questi giorni? Meglio evitare la Triestina oppure alabardati o Sambenedettese sono uguali?

Sinceramente a tutt’oggi non stiamo pensando all’avversaria da incontrare il 5 luglio nel secondo turno della fase a gironi dei play off. L’obiettivo in questo momento è focalizzato esclusivamente su noi stessi, sul nostro lavoro per arrivare al meglio alla partita, indipendentemente dal fatto che sia con la Triestina o con la Sambenedettese. Senza dubbio alcuno sappiamo che sono entrambe delle buone squadre.

Se vi dovesse toccare proprio la Triestina, cosa teme di più degli alabardati?

Della Triestina di quest’anno ho visto alcune partite. È una squadra bene organizzata, con delle ottime individualità, che hanno aggiunto qualità ad una rosa che già era forte.

Vede questa sfida anche come una possibile rivincita personale nei confronti della Triestina, vista la mancata conferma?

A me, sinceramente, non piace parlare di rivincite. Le rivalse potrebbero riguardare eventualmente chi non si è trovato a suo agio in un determinato posto e questo non è sicuramente il mio caso. Io a Trieste mi sono trovato benissimo e conservo ottimi ricordi. Penso solo che, se dovessimo giocare contro la Triestina, sarà una partita bellissima.

Il Südtirol con che ambizioni parte in questi play-off?

Per quanto riguarda le nostre ambizioni, posso dire che si tratta di un’opportunità da sfruttare al meglio e per questo abbiamo il dovere di crederci e di dare il massimo. Per tutti si tratta di un’occasione più unica che rara, viste le modalità. Riprendere dopo tanto tempo di stop forzato non è semplice, quindi può succedere di tutto. Il nostro compito è quello di farci trovare pronti sotto tutti i punti di vista e cercare di tirare fuori il meglio possibile. La società ci ha messo in condizioni ottimali per poter giocare i play-off. Ora tocca a noi.

Il fatto di non giocare a Bolzano ma probabilmente a Bressanone, è un ulteriore vantaggio perso oltre a quello delle porte chiuse?

Cambia poco, praticamente nulla. Si giocherà a porte chiuse, quindi un posto vale l’altro. Speriamo di giocare dove ci potrebbe essere qualche grado in meno di temperatura, per rendere ancora più bella la partita.

Le è capitato di ripensare ancora a quella finale persa con il Pisa dello scorso anno?

Certo, ci ho pensato molto. È stata sicuramente una grande opportunità persa. Comunque al rammarico si è poi sovrapposta la consapevolezza di aver dato comunque il massimo. —


 

Riproduzione riservata © Il Piccolo