L’ex alabardato França, promosso subito come allenatore «Storia incredibile, grazie a Dio»
L’ex bomber alabardato, prima da giocatore e poi in panchina, ha portato il Seregno in C: «Se mi confermano affronterò la Triestina che è nel mio cuore»

TRIESTE Ha fatto valanghe di gol da calciatore, adesso Carlos França ha iniziato a far subito centro anche da allenatore. L’ex attaccante della Triestina, che nella stagione 2016/17 in serie D mise a segno con la maglia alabardata ben 23 reti, quest’anno ha vissuto un’esperienza più unica che rara: con il Seregno ha iniziato da giocatore, poi ha concluso da allenatore trascinando la squadra alla promozione in serie C. «Dentro di me sentivo di fare prima o poi l’allenatore - racconta França - ma non me l’aspettavo in modo così improvviso. Mi ero rotto il crociato a novembre, dopo l’operazione sono andato in Brasile e a febbraio sono rientrato in Italia». Poi, proprio mentre stava per concludere il periodo di isolamento fiduciario visto il covid, la chiamata del presidente del Seregno Erba. «Mi ha detto che avevano deciso di cambiare allenatore - dice França - mi ha chiesto se me la sentivo di guidare io la squadra, perché vedeva in me il carisma e l’esperienza necessari». Il patentino Uefa B Carlos ce l’aveva già: «L’ho fatto a Potenza nel 2019, perché negli ultimi anni di carriera avevo il sentore di fare questa strada, inoltre volevo completarmi perché con mia moglie ho un brand di consulenza per società sportive e per gli atleti». Accettare una richiesta così improvvisa però non è semplice, allora França si rivolge alla fede, come è sempre avvenuto nelle sue scelte importanti: «Mi sono messo a riflettere, poi a pregare assieme alla famiglia, e il giorno successivo ho accettato perché ero convinto di farcela. Anzi, l’ho vista quasi una risposta del Signore alle mie preghiere: ero arrivato a Seregno per raggiungere un sogno che la città aspettava da 39 anni, forse potevo ottenerlo in questo modo». E la missione riesce: con França in panchina, il Seregno vola e guadagna la promozione con una giornata di anticipo. «Sono stato davvero benedetto e il grande merito va ai ragazzi che mi hanno visto in quest’altra veste con grande rispetto, mi hanno seguito e hanno creduto nelle mie idee: non solo sullo schema e sul tipo di gioco, ma soprattutto nell’aspetto mentale sul quale ho lavorato molto ed è fondamentale nel calcio. Si lavora troppo poco a livello di forza mentale, invece grazie a quella si può avere un rendimento migliore anche sotto l’aspetto tattico, fisico e tecnico. La mente di un atleta va allenata quotidianamente come il fisico, un lavoro che non va confuso con quello del mental coach o dello psicologo dello sport». Per il suo futuro, França non ha nessun dubbio: continuare a fare l’allenatore. E se sarà a Seregno, il prossimo campionato verrà proprio a Trieste da avversario: «Al Seregno ho dato la mia disponibilità a continuare, ma qui ci si sta ancora godendo la festa, visto che l’ultima volta della serie C molti tifosi non erano nemmeno nati. Spero così di venire anche a Trieste che è sempre nel mio cuore. Di certo voglio continuare a fare l’allenatore, anzi voglio arrivare in quella serie A nella quale in Italia da calciatore non sono mai arrivato».
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