L’estate da sogno della triestina Carolina: «Grandi emozioni»

Per la Albano prima il titolo di vicecampionessa del mondo under in Polonia poi la conquista per l’Italia della qualificazione olimpica a Tokio 2020
Volvo Gdynia Sailing Days 2018 || 2018-07-07, Gdynia, Polska || © Copyright 2018 || Robert Hajduk - ShutterSail.com || All Rights Reserved ||
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TRIESTE A luglio si è laureata vicecampionessa del mondo under 21 nelle acque polacche di Gdinya. Agosto lo ha iniziato ad Aarhus, in Danimarca, qualificando l’Italia alle Olimpiadi di Tokio 2020 nel Laser Radial grazie al 17.mo posto assoluto ai Mondiale. E la prossima settimana sarà a Bastad in Svezia per partecipare all’Europeo under 21.

È un’estate davvero speciale per la triestina del Circolo della vela Muggia Carolina Albano, un’estate peraltro iniziata conseguendo il diploma alla maturità nautica all’Istituto Vespucci di Napoli, cui si era dovuta iscrivere per riuscire a conciliare le esigenze scolastiche con i sempre più pressanti impegni sportivi, fatti nel corso dell’inverno di numerosi collegiali ospitati soprattutto a Salerno. «E diciamo che aver superato la maturità forse mi ha aiutato anche a conseguire i risultati sportivi che ha colto dopo: mi sono davvero tolta un peso» sorride Carolina, di passaggio per pochi giorni a Trieste e subito tornata in palestra per allenarsi in vista dell’Europeo under 21.

«Sì, è davvero un grande periodo, sono tanto, tanto contenta - confida la velista triestina -: al Mondiale in Danimarca non ero certo io l’atleta di punta dell’Italia, anzi. In squadra infatti abbiamo Silvia Zennaro, che ha fatto anche le Olimpiadi di Rio, ragazza davvero forte e con tanta esperienza. Io sono scesa in gara pensando a fare del mio meglio e alla fine sono stata proprio io non solo a fare il miglior risultato tra le azzurre ma a portare una barca italiana tra le prime 18, e quindi a qualificarla per Tokio con il mio 17.mo posto».

E lì, dopo che già era venuto il secondo posto al Mondiale under, la giovanissma velista triestina ha capito che la sua carriera era alla svolta decisiva: «Me l’aveva già detto anche il mio allenatore Egon Vigna dopo il podio mondiale in Polonia, “questo ti lancia”. In Danimarca poi ho colto la qualificazione della barca a Tokio davanti a tutti i vertici della Federazione, presidente Ettorre in testa. È stato bellissimo»

Ma i risultati, si sa, non vengono mai per caso. «Durante l’inverno - spiega Carolina - ho lavorato moltissimo sia in palestra, il che mi ha permesso di migliorare molto fisicamente, sia in acqua nei collegiali condotti per la gran parte a Salerno e poi anche sul Garda, il che mi ha fatto crescere tantissimo sotto un profilo tecnico. In Danimarca poi, lo ammetto, mi ha aiutato molto la consapevolezza maturata in Polonia poche settimane prima: in fondo le condizioni meteo incontrate, con vento molto oscillante, non erano poi tanto diverse. E credo che non saranno tanto diverse nemmeno in Svezia la prossima settimana. Intanto, poi, questi risultati mi hanno permesso di entrare nel gruppo nazionale federale». E chissà che questo non le valga il biglietto anche per volare in Giappone per la Coppa del Mondo.

Intanto però Carolina - che ha iniziato ad andare per mare facendo i primi corsi vela sugli optimist alla Società Velica di Barcola e Grignano prima di passare solo in un secondo tempo al Circolo della Vela di Muggia - sogna di poter avere l’occasione di entrare in un gruppo sportivo militare: «Mi permetterebbe di essere maggiormente indipendente, senza pesare sempre solo sulla mia famiglia che già ha fatto tanti sacrifici per permettermi di arrivare dove sono arrivata».

Carolina Albano, l’ultimo bellissimo talento sbocciato nel Golfo. «È vero, anche al Mondiale eravamo tantissimi di equipaggi triestini» sorride. Conferma di una scuola che non tradisce mai. —


 

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