Le ultime ore di gran lavoro alla Svbg

TRIESTE
Il vento è calato e il sole ha contribuito a riscaldare l’atmosfera. Le enormi boe, adagiate in fila vicino all’ingresso, sembrano concedersi un po’ di riposo in attesa del grande lavoro previsto per oggi, mentre il castello di Miramare compare dietro le vele uscite in mare per studiare il campo di regata.
Era questo lo scenario che si presentava ieri a chi raggiungeva la Società Velica di Barcola e Grignano per completare l’iscrizione alla Barcolana. Sono le 15 e il flusso di persone è in costante aumento. La giornata che precede la regata è riservata ai velisti provenienti da fuori provincia, anche se qualche triestino ritardatario compare sempre. «Venerdì abbiamo registrato più arrivi che nel 2010 – precisa Marion Frijling, responsabile delle iscrizioni - nonostante il brutto tempo. È un segnale dell’affetto che circonda questo evento».
Il conteggio parziale delle vele iscritte è di 1550 unità. Alla fine della giornata saranno duecento in più. Il record di 1968 imbarcazioni, registrato nel 2001, appare lontano. «Ma va bene così – assicurano gli organizzatori - . Garantiremo un miglior afflusso alla linea di partenza». «La Barcolana è diventata l’occasione per riunire la famiglia». Il veronese Ottavio Rigodanza spiega così la sua decima presenza alla Coppa d’Autunno. Insieme a lui, i due figli. Uno lavora a Londra, l’altra a Barcellona e tutti insieme saliranno su «Pupa», un 36 piedi svedese. Bruno Calzavara, invece, prenderà parte per la prima volta a quella che considera «una manifestazione eccezionale». Ha impiegato 12 ore a raggiungere Trieste. Partito da Punta Sabbioni, il marina di Venezia, ha affrontato un mare agitato, con vento a 40 nodi. «In regata sarà una passeggiata in confronto».
Il Delfino Verde, partito dal Molo Audace, continua a sbarcare gruppi di velisti. Arrivano a mani vuote e vanno via con l’ambita sacca color ciclamino. I volontari ne hanno preparate 2000, oltre a 3500 shopper, il tutto sotto il coordinamento di Marco Pieri.
Luca Saviano
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