Laurel maestro di basket e inglese a Servola

L’ex stella dell’Hurlingham per tre giorni alla settimana è ospite alla primaria Biagio Marin
Di Roberto Degrassi

TRIESTE. Non ha registri, nè libri. Non riesce a incutere neppure un po’ di timore. Ma quando alla scuola primaria Biagio Marin di Servola arriva quel maestro lì, in classe c’è fermento. La scena si ripete per tre giorni alla settimana, per nove ore in tutto: Rich Laurel si presenta in tuta da ginnastica e insegna ai bambini basket e...inglese. Consigli e incitamenti, infatti, li dispensa nella sua madrelingua, con la benedizione degli altri insegnanti. Un ripassino extra, in un contesto di gioco, in fondo male di certo non fa.

Non è la prima volta che l’ex stella dell’Hurlingham, che ormai ha messo radici a Trieste, va in una scuola. É già successo in passato a Muggia, tramite i buoni uffici di Renato Tonut. Stavolta però l’ospitata si è trasformata in un impegno continuativo. E gratuito, come tutti ci tengono a precisare.

Il collegamento tra Rich Laurel e la scuola Marin è stata Sabrina Colomban, un passato da giocatrice di ottimo livello (i primissimi tiri al ricreatorio Gentilli, stagioni di A con la Sgt) e attuale responsabile del minibasket della Servolana. «Ci serviamo della palestra della scuola - spiega - e c’era la volontà di ripagare in qualche modo la disponibilità dell’istituto. L’idea è nata per caso, l’abbiamo prospettata a Laurel senza impegno e lui ha detto immediatamente sì. Per presentarlo adeguatamente ai bambini abbiamo proiettato alcune vecchie immagini dei suoi canestri a Chiarbola. Finito il filmato, gli allievi erano già conquistati...Lo hanno tempestato di domande, ovviamente soprattutto sui campioni della Nba attuale. La più diffusa: ma tu conosci Kobe Bryant? La richiesta più simpatica: un autografo che un bambino ha preteso porgendo un braccio».

L’assist della Colomban è stato trasformato quindi in canestro dal corpo insegnante. In prima fila Ylenia Scrignar, a sua volta - e non poteva essere diversamente - giocatrice di basket.

«L’esperimento sta funzionando - racconta - anche grazie al clima particolare che si crea in palestra. Laurel è il primo a vivere con divertimento questa avventura, gli piace scherzare con i bambini e per loro un “five” scambiato con questo curioso maestro dopo un canestro è una gratificazione importante. I genitori hanno accolto con simpatia questa novità, spesso l’educazione motoria nelle scuole comporta qualche difficoltà e in questo caso invece il problema è stato risolto con un po’ di fantasia e tanto entusiasmo».

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