L'Allianz Trieste non ripete l'impresa: Brescia trionfa 81 a 78
TRIESTE L’Allianz non si ripete. La squadra perfetta che annichilì la grande Milano stavolta in casa contro Brescia soccombe 78-81 dopo una partita vissuta troppo a sprazzi, fatta di allunghi e rimonte, non infierendo quando nel corso del primo tempo Trieste ha conquistato un vantaggio di 10 punti ma soprattutto dava l’idea di avere ormai il controllo del match. Troppo a sprazzi per la vera Allianz, e questo non si può concedere a un avversario solido come la Germani. Trieste ha dovuto anche fare a meno di Gražulis, fermo per un problema meniscale, e le cui condizioni verranno verificate nei prossimi giorni. L’Allianz si presenta nello stesso quintetto iniziale del Forum (Fernandez, Doyle, Henry, Da Ros e Delia).
Buona partenza di Henry, assai meno Doyle, difesa abbastanza rilassata specie su Sacchetti con Brescia che a metà parziale ne approfitta (7-12) anche grazie a una rotazione ampia che può permettersi ad esempio di far uscire dalla panchina Crawford come settimo uomo. In attacco l’arma della tripla, letale ad Assago, esplode con Cavaliero solo dopo 7 minuti. Fine primo quarto sul 22-27, concedendo troppo in difesa e perdendo cinque palloni. Henry è trasformato rispetto a qualche settimana fa, e si vede. Brescia alterna il difensore ma il risultato con cambia, con l’ala che colpisce sia uno contro uno che dai 6,75. Allianz decisamente più sul pezzo. Eccome. Molto più tignosa in difesa, attenta alle palle vaganti, letale in contropiede. Laquintana fa valere la dura legge dell’ex: due bombe e parzialone biancorosso di 13-0 (37-27 al 13’).
Sul più 10 Trieste ha l’opportunità per ingrandire il vantaggio e forse chiudere definitivamente l’incontro ma spreca una serie di possessi con scelte sbagliate e forzature. Il risultato è permettere alla Germani, cui per 6 minuti erano stati concessi solo 4 punti, di rientrare in partita con un 9-0 che manda all’intervallo sul 41-40. Il secondo tempo comincia con Doyle (4 minuti appena in precedenza ma per colpe proprie) che regala due palloni agli avversari. Terzo fallo di Fernandez pareggiato da quello di Chery tra gli avversari.
L’Allianz forza tutte le soluzioni e Brescia ha troppa esperienza per non trarne vantaggio (46-55 24’). Nove punti a questo punto della gara rischiano di pesare tantissimo. Il risveglio, finalmente, di Doyle con tre siluri tampona la falla e rimette in parità. E con l’intelligenza di Alviti Trieste impacchetta un break di 15-3 e chiude il quarto avanti 61-58. Bella reazione, alla buon’ora energia, manca la continuità. Ancora Alviti spinge l’Allianz in avvio dell’ultimo parziale (68-60 al 32’).
Ma è una partita così, fatta di allunghi e di sprechi, di fughe e di rimonte. Gli otto punti di vantaggio vengono annullati dalla Germani nel giro di un paio di minuti. 68 pari a 5’38” dalla sirena. Tutto da rifare. Anzi. Crawford rimette avanti Brescia, Trieste (a proposito, perchè Fernandez resta in panca?) butta un altro pallone e a 4’50” dalla fine è sotto di 4 (68-72). Non segna da quasi cinque minuti. Rientrano Lobito e Henry ma l’inerzia ormai è bresciana. Burns affonda i colpi, l’Allianz affonda e basta. 0-17. Pazzesco. Ma mai dare per vinta Trieste. Mai.
Il cuore di Fernandez è enorme. E mentre la Germani a +9 forse pensa di aver vinto, il Lobito con due triple rimette l’Allianz a un punto appena a 20 secondi dalla fine. Rimessa lombarda, fallo su Chery che dalla lunetta non perdona. Nove secondi e spiccioli per il possesso triestino. Rimessa non brillante, ci prova Alviti, pressato, da tre ma non va. Peccato.
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