La Triestina si scopre più incisiva in attacco
TRIESTE. Non c’è da festeggiare e nemmeno da tirare un sospiro di sollievo. Serviva una vittoria pur contro l’ultima della classe. I tre punti erano necessari non tanto per far lievitare una classifica che in fondo resta quasi quella della settimana precedente ma soprattutto per verificare le condizioni psico-fisiche dell’Unione. Ebbene contro il Legnago la Triestina, pur con una decina di assenze, ha dimostrato di essere presente e che Bucchi ne tiene ancora salde le redini. Dal match del Rocco ne viene fuori un gruppo rafforzato da una prestazione non eccellente ma nemmeno mediocre pur non dimenticando il livello dell’avversario. Ma non erano di primissimo livello nemmeno la Pergolettese e il Trento. Va dato merito quindi alla squadra e al tecnico di essere riusciti prima di tutto a produrre una prestazione di buon spessore sul piano atletico, tattico e anche delle occasioni create. Era stato così anche a Trento, nonostante la sconfitta maturata per la fragilità emersa negli ultimi minuti della gara del Briamasco, ma contro il Legnago l’Unione ha fatto qualcosa di più. E siccome i 13-14 uomini attualmente a disposizione erano sostanzialmente gli stessi questo significa che il loro morale e la condizione sono integri.
C’è anche qualcosa di più che nasce da un’idea di Bucchi. In casa, specie contro avversari che vengono a Trieste con l’obiettivo primario di prendere un punto, l’utilizzo in fase offensiva di un po’ di qualità in più aiuta. Sabato pomeriggio il tecnico, che ha potuto provare la formula nel corso di una settimana piena di lavoro, ha inserito un trequartista tecnico come Sarno sin dall’inizio. Non è casuale che la Triestina sia riuscita a creare in un’ora tante occasioni quante non se n’erano viste nelle precedenti due sfide casalinghe. Poiché il fantasista ha come alter ego almeno due compagni di squadra come Procaccio (entrato nella ripresa) e Petrella, quando sarà presto in grado di giocare, ecco che la soluzione almeno in casa e comunque nel finale di campionato e play-off, è da utilizzare con maggior frequenza.
E poi le ultime due partite ci consegnano la coppia d’attacco forse meglio assortita. Gomez e Trotta assieme mettono in difficoltà la retroguardia avversaria perché in grado di riempire l’area con la loro fisicità ma anche sono in grado di aprirsi gli spazi reciprocamente in verticale. Al tempo stesso la freschezza di Galazzi e St Clair sono valorizzate nel lavoro sulle fasce.
Tra gli aspetti negativi resta il fatto che la squadra abbia sciupato un paio di ripartenze in netta superiorità numerica. L’Unione avrebbe potuto chiudere la partita con il Legnago già nel primo tempo ma senza queste pecche questa squadra non sarebbe al settimo posto in classifica e reduce da quattro sconfitte consecutive.
La partita con il Legnago insomma, al di là dell’importantissima vittoria, può segnare uno spartiacque verso un finale di campionato meno mediocre.
È un po’ tardi ma non è mai troppo tardi se si vuole costruire almeno una decorosa primavera dopo un inverno in altalena. —
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