La Triestina in cantiere tiene testa alla Lazio: tre reti biancocelesti e gran gol di Gomez

Ad Auronzo la formazione di Sarri vince ma fa fatica

contro un’Unione ordinata. Da oggi ritiro a Ravascletto

Guido Roberti

AURONZO. Tra la spiaggia di Mondello e i boschi di Auronzo di Cadore con vista sulle Tre Cime di Lavaredo ci sono qualcosa come 1.000 chilometri di distanza in linea d’aria. Eppure non è una distanza fisica, bensì temporale ed emotiva, a scandire più distintamente ciò che era da ciò che è. A Palermo, nel cuore di maggio l’Unione usciva con grande dignità agli ottavi dei play-off contro la squadra destinata poi a vincerli per volare in B. Dal boato dei 35.000 del Barbera alle centinaia di tifosi accorsi ieri per applaudire chi la Lazio chi la Triestina, c’è di mezzo una fetta di estate tra le più difficili per l’Unione, orfana di Mario Biasin, a un passo dal baratro e salvata dalla nuova proprietà, instradata ad una autentica rivoluzione che non ha risparmiato il campo, calcato da un manipolo di volti nuovi con l’alabarda sul petto e qualche reduce (pochissimi).

Dall’amichevole di lusso contro la squadra di Sarri non ci si potevano aspettare grandissime indicazioni. Oltre al divario tecnico, troppo il gap tra due squadre separate da una decina di giorni di preparazione, con i biancocelesti chiamati ai nastri di partenza della serie A il 14 agosto contro il Bologna (l’Unione il 27 agosto). Già dall’elenco dei convocati erano pervenute ulteriori evidenze sulla rivoluzone in atto in rosa, pur sotto contratto ad esempio Negro e Giorico non sono stati convocati e sono vicini al Pordenone. Spazio dunque ai volti nuovi, che la tifoseria imparerà a conoscere a suon di sgambate. La Lazio non si risparmia con i nomi, nel 4-3-3 disegnato da Sarri spazio ai tanti big, da Milinkovic a Luis Alberto, da Felipe Anderson a Ciro Immobile, la prima Triestina dell’anno vede in campo invece solo tre giocatori dell’anno passato, Crimi, Ala Millymaki e De Luca.

In porta il giovane scuola Roma Mastrantonio, nel 4-4-2 disegnato da Bonatti a destra il terzino scuola Atalanta Ghislandi, coppia centrale con Sabbione e Riccardi e corsia sinistra affidata a Sarzi-Puttini. In mediana Crimi e Millymaki con Furlan e l’adattato Rocchetti (anche lui virgulto giallorosso) esterni, coppia d’attacco con De Luca e Adorante. Bella la cornice di pubblico, pieno il “Zandegiacomo” con il gemellaggio tra tifoserie sancito una volta di più. La Lazio, alle spalle il 21-0 all’Auronzo e un 5-0 al Dekani, si trova di fronte una Triestina compatta, ottimi primi 15 minuti in cui gli alabardati concedono poco e catechizzati dal mister cercano il possesso palla dalla linea di difesa. Serve un rigore procurato e trasformato da Immobile per rompere l’equilibrio al 24’.

Non accade molto altro nella seconda metà del primo tempo, allo scadere bravo Ghislandi a salvare sulla linea su battuta da centro area di Immobile. Nella ripresa girandola di cambi, e rientrano in campo alcuni giocatori usciti in precedenza. Raddoppia Basic al 62’, Gomez per la Triestina accorcia con un splendida punizione al 65’. La chiude Bertini con il pregevole destro del 3-1. Ora il ritiro in montagna, a Ravascletto per due settimane, sotto lo sguardo del tecnico Bonatti e dello staff. Con alcuni giorni in più di preparazione ci si avvicinerà al secondo appuntamento di prim’ordine, sabato prossimo a Moena contro la Fiorentina di Italiano. Intanto, contro una squadra da Europa League, una buona figura per la prima Unione di Bonatti.

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