La Triestina ha fatto il bis nelle false partenze: raccolto un solo punto nelle 5 gare del 2022
TRIESTE. Chi ben comincia è a metà dell’opera. Ma chi parte male si rovina gran parte del cammino ed è costretto a rincorse affannose e snervanti.
Il discorso si adatta perfettamente alla Triestina, la cui stagione è purtroppo caratterizzata da delle partenze ad handicap che ne hanno condizionato il percorso. Come un diesel, l’Unione nel girone di andata ha poi ingranato e posto in parte rimedio a un avvio choc con un crescendo impetuoso culminato con gli otto risultati utili consecutivi, ma ha finito per vanificare la rincorsa con un’altra pessima partenza dopo la pausa per le festività natalizie, allungata poi dalla situazione covid. I numeri a questo proposito parlano chiaro. Nelle prime quattro giornate di campionato, a inizio stagione, la Triestina aveva perso con Padova e Juventus U23 e pareggiato con Seregno e Piacenza. Con appena 2 punti in quattro gare, era praticamente al terzultimo posto con dietro i soli Pro Sesto e Seregno che avevano fatto un solo punto.
Nella nuova ripartenza del 2022, la squadra alabardata è riuscita a fare pure peggio, perché stavolta nelle prime quattro partite la squadra di Bucchi ha fatto appena un punto, frutto del pareggio con la Juventus U23.
Per il resto sono arrivate le sconfitte con Padova, Lecco e Pro Sesto. Ma a peggiorare ancora la situazione, il fatto che in realtà in questo periodo la Triestina ha giocato una partita in più degli altri, il recupero perso con il Südtirol. Quindi l’Unione ha il poco invidiabile score di un punto nelle ultime cinque partite.
Con questi numeri è l’ultima del girone in compagnia di Virtus Verona e Legnago, che anch’esse hanno fatto un solo punto, ma in quattro gare. In questo breve lasso di tempo, giusto per capire la portata della discesa, la Triestina ha perso 11 punti dal Südtirol, 9 da Padova e Piacenza, 7 dalla Pro Vercelli. I motivi? Ad agosto si è detto che era stato il ribaltone in sede di mercato innescato da alcuni giocatori che volevano andare via, con la squadra da ricostruire e amalgamare a campionato iniziato.
Stavolta forse è stata letale la lunga pausa, o magari gli strascichi del covid. Fatto sta che pronti via e l’Unione ha pagato carissime sul piano psicologico le due gare contro le prime due della classe: con Padova e Südtirol infatti ha giocato bene, non meritava di perdere, ma evidentemente i zero punti hanno innescato un crollo di tensione che poi ha causato la pessima prova di Lecco, quella grigia con la Juventus U23 e poi il capitombolo con la Pro Sesto. Sta di fatto che queste rincorse continue per cercare di rimettere l’auto in carreggiata non permettono mai di lavorare con continuità e serenità.
La grande rincorsa di novembre e dicembre per scalare posizioni, aveva portato a sogni di ulteriore risalita e a un quinto posto solido. Ma adesso l’obiettivo della caccia ai posti davanti si è dissolto e il vantaggio sulle inseguitrici è svanito, tanto che il quinto posto andrà difeso con i denti: a questo punto è l’obiettivo minimo che permetterebbe almeno un piccolissimo miglioramento rispetto alla regular season dell’anno scorso.
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