La Triestina Calcio e quella prima mano di Tesser
Il pari dà fiducia ma non cambia le difficoltà nel risalire
Con il cambio di panchina la Triestina è più logica
All’Euganeo non è successo nulla di eccezionale ma è successo qualcosa di importante. Il risultato è un aspetto da non sottovalutare. Il pareggio è stato meritato, anche se il Padova avrebbe potuto far sua l’intera posta specie nell’assedio finale. Il punticino non cambia quasi nulla nella corsa disperata verso la salvezza ma può avere un valore simbolico molto forte. Perché è quel che rimane di tangibile ai tifosi che hanno visto una squadra capace di reagire e di saper stare con ordine e concentrazione in campo. Ma soprattutto perchè il ritorno di Tesser, scelta finalmente opportuna compiuta dalla società dopo una miriade di nefandezze, non è coinciso con una sconfitta, la dodicesima di questa stagione.
E il tecnico soprattutto ci ha messo immediatamente del suo nella preparazione della gara e nella gestione della stessa. Attilio, dopo aver parlato a fondo con ogni singolo giocatore, nei pochi giorni a sua disposizione, ha cercato di mettere ordine mascherando per quanto possibile le lacune di una squadra che non è, quanto a individualità di prima fascia, ma nemmeno da ultimissima posizione come quella occupata ormai da molte settimane.
Alla fine del match il tecnico di Montebelluna era stremato e quasi commosso a dimostrazione di quanto ci tenga a raddrizzare la situazione e questo non può non influire sull’atteggiamento in campo del gruppo. Oltre a ciò ci sono le scelte di Tesser che fanno parte del suo bagaglio e anche della lucidità di uno non contaminato da un ambiente depresso e che in fondo ha poco da perdere.
DIFESA REGISTRATA
Al netto della capacità decisiva di Roos che già si era vista nelle partite precedenti, l’allenatore ha cercato di rinforzare la catena sinistra. Non ha a disposizione fuoriclasse ma il coraggio di provare (per la prima volta in stagione) Tonetto e davanti a lui Vallocchia ha fatto la differenza. Del resto una catena formata da Bijleveld (che terzino non è) e magari davanti un Jonsson spaesato era stata un tallone d’Achille. E visto che in Italia e in particolare in serie C si gioca più sulle pecche dell’avversario più che sulla proposta di gioco gli avversari spesso ne hanno approfittato (e Santoni non l’aveva capito). La possibilità di utilizzo di Frare e si spera presto di Bianconi, con Struna ha fatto il resto.
CENTROCAMPO LOGICO
Nel match di Padova il tecnico di Montebelluna ha messo Correia e Braima a protezione della difesa ma con la richiesta di salire un po’ magari in alternanza potendo contare anche sull’energia di Attys. Soprattutto nella ripresa la mediana in alcune occasioni è stata più avanzata su un paio di cross ed è arrivato il gol (anche fortunoso).
LA PUNTA UNICA
Tesser avendo a disposizione due soli attaccanti Olivieri e Vertainen (entrambi con caratteristiche di secondo punte) ne ha schierata solo una, frustrando un po’ il suo standard, ma pensando allo sviluppo di tutta la partita. E poichè il mister vuole includere tutti o quasi non ha esitato a inserire nella ripresa Vertainen e il riabilitato El Azrak con i tempi giusti. Ed è quasi certo che lo stesso trattamento sarà riservato anche a Krollis che può rientrare domenica.
I MARGINI
Nonostante tutto l’organico è intoccabile fino ai primi di gennaio e la squadra continuerà ad aver problemi a trovare la via del gol. C’è da augurarsi che il dt Delli Carri con il placet di Menta sappia e possa trovare i correttivi (una o due prime punte in primis). Dalle operazioni di mercato dipenderanno i destini dell’Unione anche se è evidente che Tesser sfrutti al massimo queste settimane per creare un’ossatura il più stabile possibile non solo sul piano tecnico-tattico ma anche emotivo.
Con l’obiettivo anche di raccogliere qualche punticino che male non farebbe in un cammino in salita.
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