La Pallacanestro volta pagina e riparte dall’usato sicuro

TRIESTE Questa settimana la Palla suggerisce di volare alto e leggendo il futuro chiede di cercare dirigenti capaci (dalla politica allo sport) che abbiano una visione di futuro. In una parola, che sappiamo progettare pensando al dopodomani, prima ancora che all’immediato domani. Lo spunto arriva dallo sciagurato progetto di un ottimo calciatore (il difensore del Barcellona Piquet) che nei panni del manager sportivo ha “distrutto” la leggendaria coppa Davis del tennis proponendo l’indecoroso torneo di questi giorni; capace di ricevere stroncature unanimi dal mondo intero. Fermiamoci qui: era solo un esempio per partire e per sostenere che le idee, i progetti ed i percorsi abbisognano di competenze e basi solide. Anche nel nostro piccolo, dove invece finisci poi per navigare a vista, schiavo del risultato immediato che è spesso figlio dell’improvvisazione. Gettiamo allora le basi per un ragionamento che avremo magari occasione di sviluppare in futuro. Come stiamo messi alle nostre latitudini?
Letta ieri la ricetta di Gautieri per la causa alabardata: la prendiamo come un’iniezione di fiducia. La Triestina di Biasin-Milanese un progetto indubbiamente ce l’ha: la serie B prima possibile, per poi svoltare. Su come arrivarci (mercato, crescita del vivaio, sinergie, nuovi soci…) è magari da esplorare e approfondire. L’importante è tracciare la strada e poi seguirla.
Basket. Da giorni sentivamo voci di imminenti novità. Sono puntualmente arrivate dall’assemblea dei soci di ieri, con un ritorno… al passato. O se preferite, col ricorso all’usato sicuro. La speranza è che il regista chiamato a riprendere in mano un progetto spezzatosi per le ragioni che sappiamo, non sia alfine un Pique…del tennis! Ma Ghiacci non è un fanatico della racchetta. Sperim ben, dicono i friulani.
Pallamano. Signori, urge una decisione. Abbiamo un grande vivaio, una scuola dell’handball tra le migliori d’Italia, non solo per storia e tradizioni. Ripartiamo da quella, a costo di abbandonare momentaneamente l’élite della massima serie alla quale ci stiamo aggrappando con mortificanti collette. Tiriamo fuori dal cassetto un progetto per i prossimi cinque-dieci anni e ripartiamo da lì.
Che è poi quello che in vasca hanno fatto con la pallanuoto, grazie ai soldi di un presidente appassionato, che ha però investito con oculatezza e pazienza. E non è un caso se i risultati iniziano ad arrivare: adesso con i maschi, dopo l’ubriacatura di successi dello scorso anno con le orchette.
Ci riusciremo a ripartire progettando con competenza e lungimiranza? La Palla di Cristallo non si sbilancia, ma il tempo delle verifiche ha già iniziato il suo count-down.
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