«La Miramar, un miracolo. E il percorso non si tocca»

Il bilancio di Fabio Carini al termine delle manifestazioni del Trieste Running Festival. E nel nuovo corso anche il migliorato rapporto con i vertici della Fidal regionale
Foto BRUNI 07.05.17 Bavisela 2017- partenza non competitiva
Foto BRUNI 07.05.17 Bavisela 2017- partenza non competitiva

TRIESTE. «E’ stato un miracolo vero, un capolavoro organizzativo frutto della grande coesione della nostra meravigliosa squadra».

Fabio Carini - anima ieri della Nuova Bavisela e oggi event manager del Trieste Running Festival organizzato dalla neonata Apd Miramar in collaborazione con la 42k che ha creduto e investito nell’evento - il giorno dopo la grande domenica dei runner è il simbolo della soddisfazione. Tutto è andato al meglio dal punto di vista organizzativo, la manifestazione non ha “pagato” eccessivamente quanto a iscrizioni il passaggio al nuovo corso organizzativo e anzi dal punto di vista tecnico il nuovo tracciato con partenza per tutti da Miramare è piaciuto molto.

 

 

Carini, a gennaio nemmeno si sapeva se la manifestazione ci sarebbe poi stata...

A dicembre era scoppiato il caso Bavisela con l’accertamento fiscale di Esatto e la maximulta che riguardava la vecchia gestione ma che poi si è abbattuta anche su di noi. Eravamo già avanti con l’organizzazione 2017 ma abbiamo dovuto stopparci immediatamente. A gennaio non sapevamo ancora cosa avremmo fatto, poi abbiamo deciso di provarci.

Il primo miracolo è stata la pace sottoscritta con il presidente regionale della Fidal Guido Germano Pettarin...

Mi sono reso conto che le incomprensioni del passato erano dovute al fatto che non ci conoscevamo. Una volta che ci siamo incontrati, grazie ai buoni uffici del delegato provinciale Fidal Emiliano Edera, in un minuto abbiamo capito che in realtà entrambi parlavamo la stessa lingua. E mi sono molto dispiaciuto per il fatto che nel passato non ci eravamo compresi.

 

 

Grazie alla Fidal i diritti sportivi per l’organizzazione della Maratona di Trieste in questa data sono così giunti alla nuova società, la Miramar. E le iscrizioni tutto sommato hanno retto nella parte agonistica...

Sì, ma soprattutto i numeri hanno confermato una volta di più l’importanza della Maratona per l’economia di tutta la città. Pensate: il 23% dei runner era rappresentato da stranieri provenienti da 39 nazioni diverse di tutti e cinque i continenti; il 68% proveniva da fuori Friuli Venezia Giulia con tutte le regioni italiane rappresentate e comunque solo il 18% degli iscritti era triestino. Quanto ai top runner anche lì si è registrato un altro miracolo: senza ingaggi, senza premi in denaro, tutte le presenze sono state assicurate grazie all’impegno e alla credibilità nostra e dei nostri straordinari testimonial.

Un certo calo si è avuto invece negli iscritti alla Family, si è scesi a quota 5904...

Ma l’anno scorso erano 7200: un calo quindi indubbiamente c’è stato, ma non così esagerato. Diciamo che in questo caso, oltre al meteo incerto per tutta la settimana, si è pagato il cambio del nome. Ma anche “Miramar” entrerà presto nell’immaginario collettivo.

Quest’anno avete dovuto fare i conti con una serie di tagli di finanziamenti dovuti alle vicissitudini invernali, ora come vi sentite guardando al futuro?

La giornata di domenica, seguita a quelle precedenti ricche di manifestazioni di ogni tipo (dalla corsa per le donne alle gare per bambini, alla passeggiata con i cani), ha dimostrato che il running a Trieste continua ad avere un appeal straordinario. Se è vero che abbiamo dovuto fare i conti quest’anno con una serie di tagli nei finanziamenti è altrettanto vero che abbiamo trovato sponsor privati che hanno creduto in noi e che, dopo il successo di domenica, credo rimarranno al nostro fianco. Così come anche le parole del sindaco Dipiazza davanti alla folla di piazza Unità sono state inequivocabili.

Parliamo della giornata sotto il profilo tecnico. Il nuovo percorso (soprattutto della Maratona), nonostante non possa certo permettere tempi record, è piaciuto moltissimo ai runner.

Trieste non ha e non potrà mai avere una Maratona veloce, non è Berlino con il suo “piattone”: le nostro caratteristiche anche semplicemente orografiche sono altre e quindi su altro dobbiamo puntare. A iniziare dalla location. Chi altro può permettersi di partire da un posto come Miramare? Chi altro può permettersi di far correre i propri runner con un panorama come quello della Costiera? Chi altro può permettersi un arrivo come quello in piazza Unità? E, allora, percorso promosso. A pieni voti. “Non cambiatelo più” ci hanno chiesto in molti e noi, ve lo assicuro, non abbiamo proprio nessuna intenzione di cambiarlo.

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