La Juventina contro la Figc: «Basta, andiamo in Slovenia»

GORIZIA. «La Federazione ci perseguita anziché sostenerci, e se continuerà in questo modo potremmo persino pensare di andare a giocare in Slovenia».
E' un grido d'allarme ma anche di dolore, per certi versi, quello che arriva dalla frazione goriziana di Sant'Andrea, la casa della Juventina. E fa ancora più rumore di questi tempi, quando si fa un gran parlare delle difficoltà delle società sportive e della sofferenza, in particolare, dei settori giovanili.
Ma a cosa è dovuto questo sfogo, che giunge direttamente dalla bocca del presidente della Juventina Marco Kerpan? Arriva dopo l'ultimo di una serie di episodi giudicati fortemente penalizzanti, e ingiusti, dalla Juventina, tanto gravi da pregiudicare persino l'attività del settore giovanile. Se da un anno a questa parte la società biancorossa è vittima di una serie di multe e squalifiche legate ad episodi quantomeno singolari (persino un semplice articolo di giornale, non autorizzato, che divulgava una serie di risultati sportivi delle giovanili) la goccia che ha fatto traboccare il vaso è arrivata nelle ultime settimane. A settembre la Juventina ha partecipato a un torneo giovanile a Gabria, in preparazione della stagione agonistica. In seguito una lettera anonima avrebbe informato la Federcalcio provinciale – il cui delegato Antonio Quarta ha fatto sapere di non poter commentare la vicenda - del fatto che la Juventina aveva schierato bambini non tesserati, infrangendo il regolamento. E di lì è partita un'indagine, passata per Trieste e finita a Roma, che ora rischia di portare una pesante multa a Sant'Andrea, con diverse squalifiche per i dirigenti.
Ma la Juventina non ci sta. «Per prima cosa, in base al codice etico, una lettera anonima non può mai essere presa in considerazione, va stracciata immediatamente. E invece la Figc di Gorizia l'ha presa come una prova – dice il presidente Marco Kerpan -. Soprattutto, però, nel nostro comportamento non c'è alcuna malafede, abbiamo fatto tutto in regola come sempre». I dirigenti della Juventina, assicurano, hanno schierato solo giocatori regolarmente assicurati e muniti degli esiti della visita medica sportiva, che erano anche già stati inseriti come da prassi nel sistema informatico che da alcuni anni regola i tesseramenti. «E' dal computer stesso, insomma, che arriva il via libera – dice ancora Kerpan -, mentre più avanti nel corso della stagione la Federazione spedisce i documenti in formato cartaceo. Ma si capisce bene che se la stagione comincia a settembre, le società non possono aspettare ottobre o novembre per far giocare i loro tesserati, e dunque tutte anticipano il ricevimento materiale della documentazione. Così abbiamo fatto anche noi, tutto qui».
La Juventina ha già incassato la solidarietà di tante altre società, ma ora vuol andare in fondo alla vicenda, e ha già scritto una lettera durissima alle strutture provinciale, regionale e nazionale della Federcalcio. «Ammesso anche che in questi anni la nostra prassi fosse stata sbagliata, c'era bisogno di una lettera anonima e di un'indagine ingiusta? - si sfoga Kerpan -. Non potevano semplicemente spiegarci dove stava l'errore? Questa è vessazione, e la Federazione anziché aiutare le società già alle prese con mille sacrifici le penalizza. A questo punto vorrà dire che d'ora in poi giocheremo le amichevoli in Slovenia anziché in Italia, e se la situazione dovesse continuare così potremmo anche dover pensare di interrompere la nostra attività. E' davvero deludente, dopo tanti anni, assistere a situazioni del genere».
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