La grande impresa del piccolo Formolo

Il veronese di 22 anni va in fuga, attacca e resiste al ritorno del gruppo. La rosa è sempre australiana: la veste Clarke
Di Antonio Simeoli
Foto LaPresse - Fabio Ferrari.12/05/2015 Chiavari, Genova (Italia).Sport Ciclismo.Giro d'Italia 2015 - 98a edizione - Tappa 4 - da Chiavari a La Spezia / 150 Km ( 93,2 miglia ).Nella foto:Davide Formolo (TEAM CANNONDALE - GARMIN) vincitore di tappa..Photo LaPresse - Fabio Ferrari.12 May 2015 Chiavari, Genova ( Italy).Sport Cycling.Giro d'Italia 2015 - 98 edition - stage 4 - Chiavari to La Spezia 150 Km ( 93,2 miles ).In the pic:Davide Formolo (TEAM CANNONDALE - GARMIN)
Foto LaPresse - Fabio Ferrari.12/05/2015 Chiavari, Genova (Italia).Sport Ciclismo.Giro d'Italia 2015 - 98a edizione - Tappa 4 - da Chiavari a La Spezia / 150 Km ( 93,2 miglia ).Nella foto:Davide Formolo (TEAM CANNONDALE - GARMIN) vincitore di tappa..Photo LaPresse - Fabio Ferrari.12 May 2015 Chiavari, Genova ( Italy).Sport Cycling.Giro d'Italia 2015 - 98 edition - stage 4 - Chiavari to La Spezia 150 Km ( 93,2 miles ).In the pic:Davide Formolo (TEAM CANNONDALE - GARMIN)

INVIATO ALLA SPEZIA. Davide Formolo. Segnatevi questo nome se seguite il ciclismo di tanto in tanto e vi appassionano le persone umili, che hanno un obiettivo in testa. Magari hanno 22 anni, vengono da un paesino della provincia di Verona, e parlano di «gioia pazzesca» nel poter fare della propria passione, la bici, un mestiere. Chi segue il ciclismo, invece, quel nome se l’era già segnato un anno fa dopo le buone prove al Giro di Svizzera e la paura fatta prendere a sua maestà Vincenzo Nibali al campionato italiano, dove il veronese aveva perso dal futuro re del Tour solo in una combattuta volata a due.

Formolo, detto “roccia”, è uno spot per i nostri giovani. Ma è soprattutto un corridore che farà parlare di sé nei prossimi anni. Ieri, intanto, ha firmato il suo primo capolavoro al Giro d’Italia. È uno scalatore, ha vinto dopo una tappa passata in fuga a tenere a bada una ventina di compagni d’avventura, a sfidare le salite nelle Cinque Terre (una meraviglia della natura, ma non scriviamo nulla di nuovo), a progettare un colpaccio nel circuito finale della Spezia.

Sì, Davide, 1.81 di altezza, 65 kg di peso e faccia da ragazzino, ha lasciato sul posto la decina di compagni di fuga superstiti in un tratto di pianura con la strada lastricata. Ha stretto i denti sulla salitella finale, mentre il gruppo dei big lo braccava, ha realizzato un sogno mantenendo negli ultimi cinque km in città un vantaggio di 22”.

Lui esile, al secondo anno tra i pro (corre per l’americana Garmin Cannondale), debuttante al Giro. Lui, che fino a un mese fa non sapeva nemmeno di dover correre qui, con i suoi pensieri, le sue paure, la forza d’animo, la passione per la bici che lo ha contagiato da bambino, contro un gruppo assetato di vittoria.

Ce l’ha fatta il veronese. Appena ha tagliato il traguardo in sala stampa gli occhi del ct Davide Cassani brillavano. Era rimasto incollato davanti alla tv per godersi l’impresa del ragazzo. Non ha dubbi: «Questa vittoria è importantissima. Formolo è il futuro del ciclismo italiano. Dopo Nibali e Aru sarà il nostro asso nelle corse a tappe».

Un’investitura. Lui? esulta, con moderazione, poi si racconta un po’. «Ho la passione per la bici, amo la fatica e i sacrifici a tavola non mi pesano. Il mio idolo è sempre stato Ivan Basso. Posso fare un lavoro che mi piace, esco la mattina per andare ad allenarmi». Ha studiato meccanica alle superiori, l’inglese di base imparato gli è servito nella nuova squadra americana. Ora lo parla bene. «Il Giro? Il podio a Milano?», chiedono. Lui, che da due mesi convive in Valpolicella con la coetanea Mirna («lavora, non può venirmi a vedere», dice) se la cava così: «Domani (oggi ndr) verso l’Abetone avrò un compagno di viaggio: il mal di gambe». Lasciamolo crescere. In corridoio incrocia la nuova maglia rosa Simon Clarke (Orica). Ha battuto allo sprint il gruppetto dei big. È australiano, ma si è allenato a lungo in Italia. In italiano dice che ama il nostro Paese. Si commuove. Un altro messaggio per i nostri giovani da mandare a memoria.

@simeoli1972

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