La famiglia Nonis per guidare la rinascita del San Giovanni a Trieste
TRIESTE Una dinastia sulla panchina del San Giovanni. Ora è ufficiale: saranno Moreno e Jacopo Nonis gli allenatori della società rossonera nella prossima stagione in Prima Categoria.
Padre e figlio d’arte insomma, una sorta di “affari di famiglia” disegnata rispettivamente nei ruoli di allenatore e vice alla corte di un club dove tradizionalmente il lavoro dei tecnici risulta sempre stimolante, anzi complesso.
Entrambi provengono da una stagione al Trieste Calcio dove Moreno ha fatto bene alla guida del settore Juniores, mentre Jacopo si è fatto invece le ossa da aiuto allenatore con la prima squadra in Promozione. Mentalità diverse ma non necessariamente contrastanti.
«In realtà ascolto molto i pareri di mio figlio – afferma divertito Moreno Nonis – probabilmente è più bravo di me. Comunque, pur sapendo le difficoltà, non ho avuto dubbi nell’accettare l’offerta di Spartaco Ventura. Stiamo parlando di una società storica, tra le poche rimaste oramai in regione mentre le altre si sciolgono o si accorpano. Io poi sono nel cuore sangiovannino – ha aggiunto – con questa maglia non solo abbiamo giocato io e mio figlio, ma pure mio padre. È un fatto anche di orgoglio».
Il lavoro comunque non mancherà. Il San Giovanni è infatti reduce da annata iniziata con un ripescaggio e archiviata con una retrocessione dopo qualche mese apparsa quasi inevitabile, temi da cui bisognerà in qualche modo ripartire: «Quando si retrocede bisogna sia cambiare pagina che saper subito ricostruire – sottolinea ancora il neo allenatore – fortunatamente il San Giovanni ha nel vivaio uno dei punti di forza e questo ci consente di avere delle buone risorse, anche se non mancheranno interventi sul mercato, almeno uno per ogni reparto».
Ma come è nata l’idea di avere padre e figlio alla guida? «È partita dallo stesso presidente Ventura – assicura Moreno Nonis – e la cosa mi è piaciuta».
Nello staff tecnico del San Giovanni figura anche Riccardo Binetti. I lavori della preparazione inizieranno subito dopo Ferragosto.
Mentre il San Giovanni avvia il lavoro di ricostruzione, sempre in Prima Categoria dovrebbe partire il progetto denominato probabilmente Trieste Victory Academy, la squadra destinata a racchiudere non solo le ceneri del Trieste Calcio ma anche i reduci della Triestina Victory e dell’Academy. Se la Federazione dovesse accettare la documentazione, la sorta di fusione andrebbe a vanificare quasi del tutto le speranze di sopravvivenza del Trieste Calcio in un campionato di Promozione, un progetto romantico ma arduo da gestire, caratterizzato per altro da una rosa solo di rampanti del vivaio e con un allenatore ancora da individuare. Chi sarebbero quindi il presidente, direttore sportivo e l’allenatore della nascente Trieste Victory Academy? Sicuramente nell’ordine Alex De Bosichi, Andrea Orlini e Roberto Biloslavo giunto dal Domio, mentre per Vincenzo De Sio, ipotizzato in un primo momento sulla panchina della Triestina Victory per il dopo Campaner, si profila un ripiegamento altrove, ancora da definire. Roberto Biloslavo sta infatti cesellando la rosa dei 22 giocatori. Assieme al clan del Trieste Calcio – Ruzzier, Gileno, De Luca, Cappai, Davanzo, Aiello, Vouk e Vascotto – arruolate anche le punte Cigliani e Twegui e i difensori Baroni e Santoro.
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