La casa dell’ex boxer Zamora diventa ring e pista da ballo

Il cubano ora fa il personal trainer on line ma non perde la consueta vitalità «Abbiamo il ritmo nel sangue e quindi alterniamo la fatica a momenti di danza»



Quella serie di allenamenti casalinghi giocati nel corridoio e tra i divani del salotto, senza corda e senza sacco, tra tanta musica e con un marchio tipicamente latino americano. Il pugilato è anche gioco di gambe, ritmo, innata passione, forse anche inventiva. Temi che hanno consentito a Brunet Zamora di non farsi mettere troppo alle corde dall'isolamento forzato e di uscire indenne dopo quasi due mesi di “round” vissuti lontano dalla sua palestra, dai suoi allievi, da quel mondo costruito assieme al tecnico Alessandro Zuliani dopo aver appeso i fatidici guantoni al chiodo.

A vederlo sembrerebbe ancora più in forma l'ex campione italiano dei super leggeri. Si, perché nel ring speciale della sua abitazione sono andati spesso in scena estemporanei match, magari senza avversari ma con il corredo di tanta musica, quella tipica della cultura cubana: «Dovete pensare che per noi cubani il ritmo è fondamentale – ricorda Brunet Zamora – ma è altrettanto fondamentale poter inventarsi qualcosa per vivere con dignità e soprattutto divertimento. Tutto questo è nel nostro sangue, proprio come la musica, che al di là della compagnia di una delle mie figlie, mi ha aiutato a superare bene questo difficile periodo. La boxe di palestra mi è mancata moltissimo – ha aggiunto il pugile naturalizzato - ma non potevo lasciarmi andare in nessun modo. Un allenatore deve saper dare l'esempio, anche nella tenuta fisica». Ecco quindi dare vita a sedute di aerobica spesso molto colorate, tinte prevalentemente di salsa o rumba, il modo migliore per “cantare” l'attaccamento alla vita e la voglia di tornare ad una cifra di normalità fatta di sport, insegnamento e costante contatto: «Ogni giorno almeno 45/50 minuti di allenamento forte – ricorda Zamora – e poi spazio al divertimento, al ritmo e alla passione, io non ballo il walzer, amo i ritmi della mia terra e che mi fanno stare bene, vivo. Certo, ci sono stati anche momenti tristi, inutile negarlo – ha ammesso – mi capitava di pensare ai miei cari che non ci sono più e a una figlia lontana ma ho voluto pensare soprattutto al futuro, al modo con cui dovrò aiutare i miei allievi quando si tornerà in qualche modo alla vita normale». Di certo gli allievi di Zamora sono rimasti in qualche modo presenti e collegati al loro coach, chiedendo soprattutto il modo per non farsi mettere ko dai ganci al fegato e ai fianchi portati dalle calorie, una delle licenze del momento: «Questo è stato uno dei problemi del periodo per gli sportivi – ha sottolineato l'ex detentore del titolo Intercontinentale WBA – io ho continuato nel mio solito modo, con tanta verdura e proteine, e come dicevo soprattutto allenamenti quotidiani. Per qualcuno non è stato così evidentemente...e quando torneremo in palestra si soffrirà il doppio». Già, quando? Brunet Zamora ci conta, attendendo le normative : «Forse ci sarà permesso insegnare solo da “Personal Trainer” - conclude il pugile – attendiamo ora le nuove regole. Qualcosa comunque a faremo, anzi, ci inventeremo». —



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