La C chiude: in B le prime e la quarta migliore L’Unione e 15 club contrari votano per i playoff
TRIESTE
La serie C è ” chiusa”, le tre capolista (Monza, Vicenza e Reggina) delle classifiche maturate al 24 febbraio (data dello stop) vanno in serie B, la quarta sarà determinata dal merito sportivo e cioè il quoziente punti a partita (Carpi in pole), nessuna retrocessione e nove promozioni dalla D. L’attesissima assemblea di Lega Pro ha confermato le linee proposte dal direttivo. Non è stata nemmeno messa ai voti l’ipotesi di sorteggio ventilata due settimane fa e contestata dalla gran parte delle società. Insomma la Lega di C ha dato un indirizzo chiaro alla Federcalcio che nel prossimo Consiglio avrà l’ultima parola se accogliere o meno le indicazioni delle società. Una prova indubbiamente di capacità decisionale e formalmente di compattezza elogiata la presidente Ghirelli alla fine dell’assise alla quale hanno partecipato tutti i club «Una grande prova di responsabilità e compattezza» ha dichiarato Ghirelli che sulla tenuta dell’unità di gioca il suo ruolo istituzionale e politico e la forza di interlocuzione del governo. «Oggi abbiamo compiuto e scritto una bellissima pagina di Lega Pro. Malgrado il Paese sia nel pieno della sofferenza e nonostante le difficoltà che ogni Club sta vivendo, ci siamo confrontati con grande responsabilità, mettendoci in ascolto e dimostrando rispetto per l’altro» ha ancora sottolineato il presidente.
Ma se è vero che su tutti i punti c’è stata quasi unanimità sulla questione della quarta promossa in B (per il quoziente dovrebbe essere il Carpi) la votazione è stata sofferta. Perché ben 16 società hanno votato contro chiedendo la disputa dei play-off se ci saranno ovviamente le condizioni di sicurezza per la salute. Solo 23 sono stati i voti a favore della proposta deliberata e ben 17 quelli che si sono astenuti. E tra le società contrarie all’utilizzo della media punti c’è la Triestina. «Io ho votato per i play-off come avevo già dichiarato pubblicamente perché, sempre ferma restando la tutela della salute di atleti e addetti ai lavori, è più corretto sul piano sportivo che chi ha il diritto per effetto della classifica maturata e chi ci sta possa giocarsi la quarta promozione sul campo. Intendo in un mini-torneo snello in un centro sportivo sanificato. E questa soluzione consentirebbe anche di evitare probabili contenziosi». Già perché chi resterà fuori tra Carpi, Reggiana e Bari ha già annunciato che si rivolgerà al tribunale. E altri club potrebbero fare lo stesso con chiare conseguenze per la stagione futura.
Non solo ma tra le 16 favorevoli ai play-off ci sono molte società importanti (oltre alla Triestina anche il Padova, il Novara, il Catanzaro, il Bari solo per citarne alcune), quelle interessate a un riforma verso la super B o la C d’élite. E il presidente Ghirelli, al quale non fa difetto il fiuto politico, ha preso atto della situazione tanto da riservare una riflessione sulla questione. «Dal voto - ha dichiarato il presidente - emerge la chiara voglia di privilegiare il merito sportivo, in molti vorrebbero disputare un play-off. È d'obbligo una riflessione».
Quindi non è escluso un supplemento dell’istruttoria ma sicuramente gli esiti della votazione sulla quarta promossa saranno tenuti in dovuto conto anche dalla Figc e dal presidente Gravina. Una possibilità per uscirne indenni da ricorsi e controricorsi potrebbe essere articolata in due ipotesi: se partono la serie A e la serie B tenute ancora in sospeso dal Governo si possono disputare i play-off di C. Altrimenti, senza calcio giocato nemmeno nelle categorie superiori, la quarta promozione potrebbe essere cassata (con una retrocessione in meno dalla B) per tenerla come opzione aggiuntiva nel format della prossima stagione. Delle riforme non si è parlato anche perché la questione non era nell’ordine del giorno dell’Assemblea ma è evidente che l’ipotesi sposata dalla Triestina e da altri club importanti non sta nelle corde della Lega. Anche perché lo stralcio delle retrocessioni (anche in questo caso per evitare contenziosi) unitamente all’ammissione delle 9 prime della classe della D amplierebbe l a platea della futura C a 69 squadre. Insomma per ora non si vede la volontà di una ridefinizione degli assetti a tavolino. Se questo sarà l’indirizzo, in assenza di un’azione di sostegno pubblico, si assisterà da luglio in poi a uno stillicidio o a qualche pastrocchio. —
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