Juventus, le 3 stelle già in bella mostra in sede e allo Stadium

La società non ha perso tempo, lanciando un chiaro messaggio alla Figc. Bagno di folla a Vinovo per la squadra
Lo scudetto con il numero 30 e le tre stelle sopra, esposto allo Juventus Stadium, Torino,9 maggio 2012. ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO
Lo scudetto con il numero 30 e le tre stelle sopra, esposto allo Juventus Stadium, Torino,9 maggio 2012. ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO

TORINO. Bandiera con 3 stelle e numero 30 esposta sul balcone della sede, analogo scudetto in allestimento allo Juventus Stadium, tutto esaurito naturalmente per domenica prossima e bagno di mille tifosi a Vinovo a riabbracciare la squadra tornata al lavoro. Sono i segni postumi del trionfo bianconero di domenica scorsa. E l’entusiasmo porta nuovo entusiasmo: Claudio Marchisio dopo lo scudetto vuole Coppa Italia e Supercoppa italiana, giusto per indicare che la pancia non è affatto piena. Ma lo aveva già ripetuto più volte nei giorni scorsi Antonio Conte, sottolineando che l’impresa di quest’anno per lui è solo un punto di partenza.

E infatti domenica per Conte la passerella sarà solo un elemento di sfondo: conterà rimanere imbattuti, record assoluto, anche se una sconfitta non cambierebbe nulla. Conterà schiacciare il piede sull’acceleratore anche il 20 maggio, quando cercherà di affermare pure nella finale di Coppa Italia la propria superiorità sul Napoli.

Ma non si ferma nemmeno la società, sia nell’elaborare le strategie di potenziamento, ma sia, soprattutto, nella propria linea di sfida. Non tanto alle istituzioni in sè, quanto al comportamento della Figc, che dai vertici bianconeri è ritenuto inadeguato e irrispettoso per come finora ha rispedito al mittente tutti i ricorsi juventini sullo scudetto 2006 dichiarandosi incompetente a decidere e di fatto mollando la patata bollente ad altri soggetti. Al momento, pende ancora il ricorso della Juventus alla Corte d’appello di Roma, che dovrebbe pronunciarsi a settembre.

Intanto, si va avanti con le stelle, assolutamente 3. Le due case bianconere, la sede e lo stadio, sono già pavesate in tal senso e anche il centro sportivo di Vinovo potrebbe nelle prossime ore adeguarsi. Un modo per riaffermare la richiesta di giustizia, dopo la scoperta tardiva del filone di intercettazioni che riguardava anche l’Inter finito però, come si sa, in prescrizione. È anche una risposta con immagini che richiama una polemica evidente: quando sono state spese parole, nelle sedi competenti (una su tutte, il «tavolo della pace» convocato dal presidente del Coni Petrucci nel dicembre scorso), si è rivelato tutto inutile, perchè sono rimaste inascoltate. È una Juventus che vuole riabbracciare i tifosi cancellando insieme a loro il ricordo di Calciopoli, ma che non riesce a digerire ancora adesso lo smembramento della supersquadra del 2006, che avrebbe potuto ritentare di vincere subito campionato e Champions League e invece se li dovette scordare, perchè retrocessa, mentre l’Inter, che le aveva soffiato Ibrahimovic e Vieira, costruiva un ciclo di trionfi. I 6 anni bui (che Del Piero ha ricordato sul proprio sito con una singolare poesia), per il tifoso e oggi presidente Andrea Agnelli, sono stati tremendi da sopportare e adesso che la Juventus è tornata, il messaggio è chiaro: non vendette, ma nemmeno buonismo. Perchè non è possibile dimenticare, soprattutto quando si è sfiorato anche il tracollo finanziario, oltre a quello sportivo.

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