Judo, Elisa Toniolo nell’oro a squadre conquistato a Gyor

L’atleta della Ginnastica Triestina nel quintetto azzurro che ha battuto la Russia in finale
TRIESTE. Brilla l’oro della medaglia che Elisa Toniolo ha conquistato a Gyor, nella gara a squadre di judo che ha concluso la 14esima edizione degli EYOF. Una medaglia d’oro non arriva mai per caso, ma la sorpresa è d’obbligo se tutte le favorite vengono messe in riga, così come ha fatto l’Italia. Dalla Serbia, poi l’Ungheria che giocava in casa, per finire con la Russia, in quello che è stato l’ultimo appuntamento prima di calare il sipario del Festival Olimpico della Gioventù Europea. Duemilacinquecento atleti fra i 14 ed i 18 anni, 50 nazioni impegnate in dieci sport, ma l’ultima medaglia d’oro l’ha vinta proprio l’Italia. Con Elisa Toniolo, diciassettenne della Ginnastica Triestina che, assieme alla tolmezzina Betty Vuk (due atlete Fvg su cinque) e compagne, sono state le splendide protagoniste di una gara fantastica. È stata la prima volta che il judo ha messo in programma la gara a squadre all’EYOF, e proprio questa medaglia ha regalato all’Italia il 14° oro che, con 11 argenti e 13 bronzi, ha superato il record precedente (14-8-14) che risale alla magica edizione 2005, a Lignano Sabbiadoro. «Vincere una medaglia d’oro in una gara così importante è un’emozione indescrivibile – ha detto Elisa Toniolo – e ancora oggi faccio fatica a realizzare, ma siamo riuscite ad essere una squadra veramente unita. Non immaginavo quanto potesse essere bella un’esperienza come l’EYOF, condivisa con tutti gli sport e rappresentare tutti insieme l’Italia, è stato davvero bellissimo». Dopo il quinto posto che Elisa Toniolo ha ottenuto nel torneo individuale, migliore risultato della squadra, è arrivato puntuale un riscatto sul quale papà Raffaele, responsabile nazionale giovanile, ha sempre incoraggiato tutti a ritenerlo possibile. Una gratitudine che per Elisa dev’essere estesa anche a mamma Monica. «Sono grata ai miei genitori – ha detto – dopo l’intervento alla spalla, senza il loro supporto mi sarebbe stato impossibile riprendere a fare judo e credere in me stessa. Se non fosse stato per loro, non sarei mai ritornata a questi livelli».


Enzo De Denaro


Argomenti:judo

Riproduzione riservata © Il Piccolo