Italbasket solo a sprazzi: la Slovenia la doma

CAPODISTRIA Seconda sberla consecutiva per l’Italia a Capodistria nell’Adecco Cup. Stavolta a rifilarla sono stati i padroni di casa della Slovenia, che hanno vinto per 76-67 e per giunta gli azzurri, già privi di Gallinari tenuto a riposo precauzionale visto il leggero gonfiore a un ginocchio, hanno finito anche senza il capitano Datome, uscito per un problema probabilmente muscolare a inizio dell’ultimo quarto.
Doveva essere il test più veritiero, contro una squadra forte e con tanto tifo a sostenerla (ma comunque c’erano anche alcune centinaia di italiani sulle tribune), e l’Italia ha mostrato leggeri segnali di ripresa rispetto al giorno prima, ma anche con altre ombre da schiarire.
È apparsa più equilibrata quando ha schierato Cusin in mezzo all’area, rispetto a quella con Bargnani sempre troppo lontano dal canestro, ma si sa che gli equilibri sono in costruzione e il cantiere è ancora aperto. Ha fatto vedere un buon inizio di gara e poi un terzo quarto in cui finalmente ha attaccato l’area con convinzione e nel quale ha recuperato tutto il ritardo accumulato nel primo tempo e mettendo in crisi gli avversari, caricatisi di falli e giunti sull’orlo di una crisi di nervi. Ma per lunghi tratti non è riuscita ad adeguarsi al tipo di gioco e al metro arbitrale di queste parti e ha pagato dazio.

Si è iniziato con il “vecchio” quintetto, quello con Cusin al centro delle aree e Datome schierato da “4”. La difesa azzurra mordeva, per la Slovenia era un problema, in avvio, trovare la via del canestro, Più agevole lo era invece per gli azzurri, che con gli spazi creati da “Cuso” riuscivano anche a imbucarsi in area e segnare da sotto. Dopo 6’ si era infatti sull’11-6 per l’Italia con la prima bomba di Belinelli. Il vantaggio si è allungato fino al 18-12, ma intanto Cusin è uscito, è entrato Bargnani e subito i padroni di casa hanno trovato maggiori spazi nell’area azzurra rosicchiando punti fino al 19-20 di chiusura del primo quarto. Gli sloveni isolavano Bargnani, l’Italia che senza Cusin e Gallinari non aveva profondità di gioco profondo è andata in difficoltà nel trovare la via del canestro e i padroni di casa, giocando con grande aggressività si sono creati il break di 7-0 in avvio di secondo quarto che li ha portati avanti per la prima volta, 26-20, dopo 13’45”. Il pallone azzurro circolava troppo lentamente in attacco, l’aggressività slovena aveva così buon gioco. E la difesa italiana iniziava ad evidenziare i consueti problemi di intesa. Così i padroni di casa hanno allungato fino al +10 (34-24) e sono andati al riposo sul 38-29.

Cosa è cambiato nella ripresa? Che con Cusin in campo a intimorire gli avversari e difendendo tutti per davvero, gli azzurri hanno iniziato ad attaccare con convinzione l’area, facendo perdere subito agli avversari il bonus-falli. Così i frequenti viaggi sulla lunetta e una tripla di Gentile li hanno riportati a tiro degli avversari, caricandoli oltretutto di penalità. E a quel punto è svoltata la partita. il pareggio è arrivato con Belinelli (47-47) al 28’15” e subito dopo anche il nuovo vantaggio con Datome (2/2 dalla lunetta).
I padroni di casa hanno provato anche a metterla sulla bagarre, si sono beccati così due falli tecnici in simultanea. La zona 2-3 chiamata da Pianigiani con i 4 piccoli e Bargnani al centro sembrava sortire buoni esiti, ma non ha avuto continuità, la carica azzurra si è esaurita troppo presto e con i 4 falli a testa per Cusin, Gentile e capitan Datome fuori, la difesa ha dovuto ammorbidirsi. Così per i padroni di casa si è spalancata la porta verso il canestro italiano e ovviamente verso la vittoria.
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