Inter-Partizan, Belgrado blocca gli ultrà serbi

BELGRADO. Si aspettavano di trovare dei pullman, pronti con i motori accesi. E di iniziare prima dell’alba la lunga trasferta verso Milano. Ad attenderli, in un grande parcheggio della periferia di...

BELGRADO. Si aspettavano di trovare dei pullman, pronti con i motori accesi. E di iniziare prima dell’alba la lunga trasferta verso Milano. Ad attenderli, in un grande parcheggio della periferia di Belgrado, non c’erano però i bus, ma decine di agenti della polizia serba, in tenuta anti-sommossa. È stata questa la scena che si è parata martedì notte davanti a 300 tifosi del Partizan, in procinto di partire per l’Italia per assistere alla partita di Europa League di stasera contro l’Inter. La polizia serba ha tuttavia agito “preventivamente”, impedendo agli ultrà di lasciare il Paese. Troppo alto, secondo le autorità serbe, il rischio che fra i tifosi si nascondessero dei violenti, pronti a mettere in pericolo la sicurezza del match, già definito ad alto rischio dalla polizia italiana.

I sostenitori della seconda squadra di Belgrado, a cui le forze dell’ordine hanno bloccato la partenza, appartengono a un nuovo gruppo ultrà, i “Zabranjeni” (Vietati), che da circa un anno ha intrapreso una feroce battaglia interna con i “Grobari”, i “becchini”, soprannome degli ultrà storici del Partizan. La posta in palio è il controllo della curva sud del “Fudbalski Hram”, il “tempio del football” che ospita le partite dei bianconeri belgradesi, i cui supporter sono stati spesso annoverati fra i più violenti in Europa. Più che il timore di scontri con i sostenitori dell’Inter, sarebbe stato il rischio d’incidenti tra vecchi Grobari e nuovi Zabranjeni in campo neutro, a Milano, a spingere la polizia serba a stoppare la trasferta di questi ultimi, ha rivelato il quotidiano belgradese “Kurir”.

Accuse infondate, sarebbe stata una trasferta pacifica, hanno tuttavia replicato i Zabranjeni, parlando con la stampa locale: «Avevamo i biglietti per l’incontro, tutti i permessi per passare la frontiera e le prenotazioni degli alberghi, ma gli autisti sono stati minacciati di essere passibili di denuncia se ci avessero trasportato».

Quanto alla partita sul campo (inizio alle 19), così l’allenatore dell’Inter Andrea Stramaccioni ieri in conferenza stampa ha inquadrato l’appuntamento: «Contro il Partizan vogliamo vincere perché giochiamo in casa e vogliamo mettere un tassello importante nel cammino in Europa League. Ma attenzione: quella che ci attende è una squadra in salute, prima nel suo campionato, che ha ottenuto otto vittorie e una sola sconfitta». Il quadro delle italiane impegnate in Euroleague è completato da Panathinaikos-Lazio (alle 19) e da Dnipro-Napoli (alle 21).

Stefano Giantin

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