In finale agli Europei è trionfo azzurro, Ianezic e compagne nella storia
TRIESTE. A nemmeno un mese di distanza dalla medaglia d’oro conquistata all’Europeo Under 18 l’Italia centra una clamorosa doppietta trionfando a Klatovy, in Repubblica Ceca, nell’Under 20. Quella stessa gioia assaporata nella categoria anagrafica inferiore da Francesca Leonardi e Clara Rosini, tocca ora a un’altra cestista triestina, Giulia Ianezic, già argento ai Mondiali U17 tre anni fa e bronzo all’Europeo U16 nel 2015.
L’oro ottenuto nella serata di oggi, domenica 11 agosto, è la ciliegina sulla torta (ma Ianezic, classe 2000, potrà riprovarci anche l’anno venturo) nel curriculum azzurro della play-guardia triestina, autrice con le sue compagne di un torneo pazzesco. Due sconfitte nelle prime due gare del girone, chiuso con un poco promettente terzo posto, poi un crescendo irresistibile, di cui sono state vittime le padrone di casa, le detentrici del titolo della Spagna, le rocciose francesi e, infine, una Russia molto completa, giunta imbattuta all’atto finale, terminato 70-67.
Un epilogo avvincente, un bellissimo spot per il basket femminile. La gara si presenta equilibrata sin dalle prime fasi, con le difese a prevalere sugli attacchi. Nelle rotazioni di Orlando c’è presto spazio per Ianezic, che entra dopo 3’25” di gioco e rimane sul parquet fino al termine del primo quarto, chiuso in parità.
La Russia mostra qualità e un gioco più vario rispetto a quello costato caro alle francesi in semifinale e prova alcuni allunghi, ma per ben tre volte il suo +4 viene rintuzzato da un’Italia sempre frizzante e incisiva, con una scatenata Verona (25 punti alla fine). Sono della playmaker i punti del sorpasso delle azzurre (30-28), che vanno negli spogliatoi sul +2, forti di percentuali brillanti al tiro che contrastano la presenza russa a rimbalzo offensivo.
Il secondo tempo riprende con lo show personale di Verona (suoi i primi 6 punti dell’Italia) che, chiamata a riposare, trova una degna sostituta nella 18enne Orsili. L’Italia chiude a +1 la terza frazione poi, quando la Russia sembra farsi preferire, Fassina esce da un inconsueto anonimato e Madera (Mvp del torneo) mette punti pesantissimi: dal 62-65 l’Italia rientra sul 67-67, infine Verona infila il piazzato contro il quale le russe non troveranno contromisure.
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