Il team triestino di Luna Rossa: «Battuti dai più forti»

TRIESTE Il Luna Rossa Prada Pirelli Team esce dalla 36a edizione dell’America’s Cup a testa alta, consapevole di aver scritto una bella pagina della vela italiana e dello sport in assoluto.
Il risultato finale di 7 a 3 per i padroni di casa Emirates Team New Zealand non riesce a dare l’idea di una sfida giocata se non fino all’ultimo, certamente in ogni regata. I neozelandesi si sono presentati con una barca più veloce, hanno saputo guadagnare da ogni errore commesso dai competitor e hanno avuto dalla loro qualche momento di fortuna, che – si sa – aiuta.
Il percorso di Luna Rossa - nel cui team sono ben sette i rappresentanti dell’area triestina - nel complesso della competizione non è stato facile. I nostri velistihanno dovuto sudarsi la conquista della Prada Cup, battendo prima gli americani in semifinale e quindi gli inglesi, e arrivati al match race con i defender sono riusciti a tenere loro testa fino a un equilibrato 3-3. Poi Peter Burling e soci hanno velocemente colmato quel divario di abitudine alla modalità regata che gli italiani avevano tentato di sfruttare, forti delle tante prove superate.
Alla conclusione della sfida abbiamo sentito i “nostri” velisti.
«Sapevamo che i neozelandesi sarebbero stati un avversario difficile da battere, soprattutto nelle acque di casa» sono le parole del gradese Matteo Ledri, tre Coppe al suo attivo, ma al debutto con Luna Rossa nelle vesti di ingegnere dedicato all’analisi delle performance «Team New Zealand è cresciuto molto durante le regate, ma noi abbiamo risposto lavorando a rifinire i dettagli fino all’ultima prova. Torniamo a casa consapevoli di aver dato il massimo».
Gli fa eco l’altro ingegnere giuliano ad Auckland, il muggesano Andrea Zugna, uno di coloro che hanno letteralmente fatto volare l’AC75: «Le emozioni sono fortissime essendo la mia prima campagna. La Coppa è un’avventura incredibile e crudele che professionalmente e umanamente mi ha dato tantissimo e rimarrà sempre nel mio cuore». Abituato al mondo del Motomondiale Zugna ha trovato una nuova dimensione nella vela, tanto da ammettere di sperare in una prosecuzione dell’avventura.
A proposito di cuore le pulsazioni di Nicholas Brezzi Villi sono ancora alte nel momento in cui tenta di sintetizzare tre anni di vita vissuti intensamente e da protagonista a bordo di Luna Rossa come grinder: «Sono stati degli anni stupendi che sono volati ed è difficile riassumerli. Abbiamo visto come la Coppa la vince chi è più veloce. Noi dal punto di vista tecnico-tattico abbiamo fatto un lavoro eccellente, forse migliore del loro, ma in molte occasioni hanno avuto qualche cavallo in più che li ha facilitati, com’era successo a noi contro gli inglesi».
Giulio Giovanella, membro di lungo corso del team Luna Rossa, si è trovato catapultato nove mesi fa dall’altra parte del mondo per riuscire ad accogliere nei tempi previsti attrezzature ed equipaggio e dall’emozione che traspare dalla voce si comprende quell’incredibile miscuglio di felicità e rimpianto dell’aver dato il 100% senza raggiungere il grande obiettivo. «Sono fiero della coesione del gruppo, del lavoro fatto e dei progetti che abbiamo intrapreso. Luna Rossa ha sempre teso al futuro e il progetto New Generation va visto in quest’ottica: far crescere nuovi talenti per portare avanti le sfide di domani».
Del gruppo della nuova generazione fa parte Andrea Tesei che ammette come la sua vita sia cambiata: «Vivere la Coppa è stato un privilegio che abbiamo onorato con tante ore di lavoro e ritmi massacranti. Per me è cambiato molto grazie alle conoscenze tecniche di gestione di barche complessissime e lavoro di squadra».
Non può che essere di Vasco Vascotto, muggesano, la chiosa più sportiva e coinvolgente: «Siamo andati insieme a voi sulla Luna, sulla Luna Rossa. Il sogno si è spezzato. Con onore abbiamo ceduto il passo al vincitore. I miei complimenti ai ragazzi di Emirates Team New Zealand. Sono tante le emozioni in questo momento». La squadra dei “nostri” ad Auckland è completata dal mago delle vele Raffaele Fredella.
Il tempo dei bilanci e dei ringraziamenti per un’avventura durata tre anni che ha portato l’AC75 Luna Rossa a ottenere il miglior risultato italiano di sempre è posticipato a dopo una notte neozelandese nella quale è doveroso brindare. —
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