Il sogno infranto della Craievich: il Covid la taglia fuori dalla Polizia
TRIESTE «Ho passato dei mesi davvero brutti. Difficile accettare un destino così beffardo. Spiace, ma è andata così». Come ci si può sentire nel vedere il proprio sogno spezzato a causa di una pandemia mondiale? Basta chiederlo a Andrea Craievich, la sciatrice triestina più promettente degli ultimi anni che era riuscita a raggiungere il tesseramento con il gruppo sportivo della Polizia di Stato: un traguardo che nessuna sciatrice triestina prima di lei aveva mai raggiunto. Il sogno di gareggiare in maglia azzurra, però, si è spento con la decisione delle Fiamme Oro di congedare Andrea dopo un solo anno di appartenenza. «Quando è scoppiata l’emergenza sanitaria ci è stato fatto capire che ci sarebbero stati dei tagli. Alla fine è arrivata la comunicazione che tanto temevo. Non potevo più rimanere nella caserma di Moena. Quello che fa più male è che non ho avuto la possibilità di giocarmi davvero le mie chance…». Nella scorsa stagione agonistica l’impatto con la squadra della Ps era stato buono con la conquista di ben cinque Fis Njr e una crescita costante. Poi l’arrivo del virus che ha cancellato i campionati Italiani, kermesse nella quale Craievich avrebbe decisamente potuto dire la sua. «Una volta tornata dai miei genitori, ho deciso di non pensare troppo a quanto accaduto e mi sono messa a lavorare in uno dei chioschi della baia di Sistiana. Volevo guadagnare i soldi necessari per poter tornare poi ad allenarmi in autunno. In pratica da marzo ad ottobre non ho mai messo addosso gli sci». Eppure, una volta tornata in pista, è stato subito di nuovo grande amore con il suo elemento naturale. E dopo un altro stop durato circa un mese, a fine novembre Andrea è tornata ufficialmente ad allenarsi con la società che l’ha cresciuta, lo Sci club 70.
«Non essendoci una squadra Giovani, mi alleno con i Ragazzi-Allievi. Sono molto contenta di aver riabbracciato il mio club. E immagino che anche loro siano contenti di riavermi in casa». Nelle ultime settimane Craievich ha deciso di rimettersi in gioco partecipando ad un paio di gare. «In allenamento mi sentivo andare bene, come se non avessi mai smesso, quindi ho deciso di prendere parte a delle gare in Alta Badia, che poi sono state spostate a Folgaria. Sono andata per divertimento, senza ambizioni. Nella gara Cittadini di Alleghe ero prima al termine della prima manche, ma poi sono uscita. Il giorno dopo nel gigante di Folgaria ho fatto un’atra buona prima manche, ma anche lì sono uscita nella seconda. La soddisfazione è invece arrivata nello slalom valido per il Gran Premio Italia giovani femminile con il nono posto assoluto, la seconda piazza tra le atlete nate nel 2000, terza tra le Juniores». La conferma che il talento c’è. Alla faccia di questo maledetto virus, che ha infranto i sogni ma non la forza e la determinazione di Andrea Craievich che ora si prepara per una nuova sfida: diventare maestra di sci.
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