Il record di Giacomelli, 100 partite in A

L’arbitro triestino sabato dirige Cagliari-Udinese: «Ho due sogni, battere le 114 presenze di Baldas ed entrare in campo con i miei figlioletti»

TRIESTE. C'è il Cagliari nel destino di Piero Giacomelli. È stato il club isolano a tenere a battesimo l'esordio dell'arbitro triestino in serie A (a Marassi, contro il Genoa, nell’ormai lontano aprile 2011) e oggi saranno ancora i rossoblù protagonisti del traguardo delle 100 partite dirette nella massima serie da parte del fischietto triestino.

Cagliari-Udinese, anticipo della 32.ma giornata di serie A in programma questo pomeriggio alle 15 alla Sardegna Arena, segna un momento importante nella carriera del direttore di gara a caccia del record di Fabio Baldas, fermatosi a quota 114, come coronamento di un percorso che anno dopo anno gli sta regalando grandi soddisfazioni.

Gli inizi Giacomelli e il fischietto, una storia che viene da lontano. È il 1992 quando Piero, allora quattordicenne, diventa l'aspirante arbitro più giovane a iscriversi ai corsi della Can. Di strada, da allora, ne ha percorsa. Dopo i campionati dilettanti, tre anni in serie D e tre in serie C facendo incetta di premi, due stagioni in serie B impreziosite da tre partite dirette anche nella massima serie e dalle gare di finale play-off del campionato cadetto, Sampdoria-Varese, il 6 e il 9 giugno 2012.

Promozione Piero Giacomelli sale in serie A nell'estate del 2012 e in quasi sei anni tra partite arbitrate e designazioni da quarto uomo, addizionale o addetto al Var ha raccolto quasi 300 presenze. Ma il traguardo più importante lo taglierà oggi perché cento gare dirette rappresentano qualcosa di speciale. «È il sogno di bambino che si realizza - confida Giacomelli - perché riuscire a far diventare un lavoro il tuo hobby è davvero qualcosa di bellissimo. Ho avuto la fortuna, in tutto questo tempo, di condividere questi traguardi con le persone a cui sono legato. Penso a mio nonno e a mio papà, che mi ha seguito spesso e che verrà con me anche a Cagliari».

Aneddoti Sono tanti, raccolti giornata dopo giornata e anno dopo anno sui campi di tutta Italia. Mantenendo sempre uno stile sobrio e la capacità di dialogare dentro e fuori il campo. Non è un caso che Piero sia tra i direttori di gara più apprezzati nell'ambiente, non è un caso che anche tra i tifosi raccolga apprezzamenti. «Sono felice di portare con me il nome di Trieste - confida - ed è bello che tanta gente, in città, mi fermi per farmi i complimenti e dirmi che mi segue. Il supporto dei miei concittadini mi rende orgoglioso».

Europa Non solo campionato italiano. Da addizionale ha fatto presenze in Europa League e nei preliminari di Champions oltre che anche in test amichevoli tra nazionali. L'ultimo, un Portogallo-Egitto di qualche settimana fa, gli ha consentito di vedere da vicino Cristiano Ronaldo, autore della doppietta che in pieno recupero ha ribaltato il gol di Salah. «Vederlo da vicino - racconta Giacomelli - è uno spettacolo. Dentro il campo ma, con tutto quello che questo giocatore muove, anche fuori».

Il sogno Detto dell’obiettivo di battereil record di Baldas, il più grande desiderio di Piero è riuscire a entrare in campo con i suoi figli. «Leonardo compirà 3 anni a settembre, Tommaso deve farne uno. Per il momento mi guardano alla tv - conclude - ma sarebbe bello riuscire a portarli con me. Mi piacerebbe vivere questa emozione impagabile».

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