Il presidente della Polisportiva Triveneto sul caso-Trieste: «Tamberi si è sfogato, ma il problema Grezar c’è»
TRIESTE Tempo di bilanci per il quindicesimo Meeting Triveneto-Jack Benvenuti. Ma aldilà delle valutazioni tecniche sulle gare della manifestazione organizzata dalla Polisportiva Triveneto continua a far discutere il post pubblicato da Gianmarco Tamberi su Instagram, nel quale l’oro olimpico punta il dito contro l’organizzazione, per non avergli dato la possibilità di competere in maniera adeguata.
«Queste le condizioni della pedana di oggi - aveva postato il saltatore marchigiano - ho rischiato di rompermi il ginocchio perché allo stacco sono scivolato con il piede. Non è la prima volta che in Italia succede qualcosa del genere, a causa delle piste sempre più abbandonate a sé stesse».
L’ORGANIZZAZIONE L’accusa ha fatto il giro d’Italia. Il presidente della Triveneto Atletica, Alessandro Coppola, fa rientrare nello sfogo di un atleta reduce da un infortunio che lo ha tenuto fuori dalle competizioni per molto tempo. «Tamberi si è dapprima innervosito con uno dei giudici di gara nel corso del riscaldamento - racconta Coppola - e poi il meteo ha fatto il resto. Lo scroscio di pioggia sceso un’ora prima ha ammorbidito eccessivamente la pista, che si è sgretolata anche per questo. Ricordiamoci che lui aveva subito un grave infortunio a una caviglia che lo ha segnato psicologicamente e aveva giustamente paura di farsi male».
Il bilancio, a detta del presidente della Polisportiva Triveneto, rimane positivo. «Stiamo ricevendo congratulazioni da tutta Italia per come abbiamo organizzato l’evento. Lo stesso Tortu ci ha fatto i complimenti sottolineando come un’accoglienza del genere non l’ha mai ricevuta da nessuna parte. È stato il meteo la vera colpa, penso a Van Niekerk che si è fatto male all’inguine appena partito o a Joyce Mattagliano che ha dovuto ritirarsi».
IL COMUNE Il problema della pista di atletica del Grezar ormai compromessa, però, rimane. Così l’assessore comunale allo sport Giorgio Rossi: «A breve rifaremo l’impianto di illuminazione e poi penseremo al rinnovamento della pista. Bisogna anche risolvere la questione della gestione dell’impianto».
LA FIDAL Sul tema della pista da rifare ritorna anche Giacomo Biviano della Fidal Trieste. «Se parliamo del meeting in sé posso solo dire che è stata un’edizione sfortunata a causa delle condizioni meteo sfavorevoli. Per quanto riguarda la pista, lo sappiamo, ha dieci anni di vita e a fine anno scade la garanzia per i grandi eventi. Perciò se vogliamo continuare ad organizzare eventi di atletica di alto livello a Trieste è necessario che l’amministrazione comunale la rinnovi al più presto». L’alternativa è spostare il meeting a Campo Cologna dove però non c’è una pista ad otto corsie per una prova del livello di quella di Tortu. «Ci sono molte criticità sul campo Draghicchio per poter affrontare un evento del genere - aggiunge l’esponente della federatletica provinciale - ciò non toglie che la Polisportiva Triveneto ha già dato prova di grandi capacità organizzative».
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