Il guru delle giovanili Arsenal dà lezione ai talenti di Cormons

Ha visto crescere campioni come i nazionali inglesi Jack Wilshere ed Harry Kane, e ora per tre giorni dispensa consigli su come stare in campo ad una sessantina di piccole promesse della Cormonese e dell'Esperia Mortegliano.
È un vero e proprio evento il camp che si sta svolgendo allo stadio Mian di Cormons: a guidarlo infatti è Francis Tardioli, uno dei responsabili dell'Academy dell'Arsenal, la società di Premier League inglese. Tardioli, arrivato in riva allo Judrio grazie all'intermediazione di Sandro Cecchini, già dirigente della Cormonese in passato, è di fatto colui che per il club biancorosso di Londra si occupa della formazione dei bambini in età da scuola elementare: ed è proprio ai ragazzini nati tra il 2006 ed il 2012 che è dedicato il camp che termina oggi dopo tre giorni di giochi, quiz e tanto divertimento in un inedito format bilingue italiano-inglese.
Insomma, le decine di bambini che hanno riempito in questi giorni lo stadio Mian hanno migliorato anche la loro conoscenza della lingua di Shakespeare: mister Tardioli, infatti, essendo lui stesso italo-inglese (è nato Oltremanica da genitori italiani), ha condotto gli allenamenti utilizzando entrambi gli idiomi. Non è un nome qualsiasi, il suo, nel calcio di Sua Maestà, ed un dato lo testimonia più di tutti. «Da quando mister Wenger non allena più la prima squadra - ci racconta - sono il tecnico con più anzianità all'Arsenal coi miei 25 anni di esperienza al servizio del club».
Mister Tardioli, in questo quarto di secolo quanti futuri campioni ha conosciuto?
Diversi: da Jack Wilshere, anima dei Gunners per tanti anni e oggi giocatore del West Ham nonché nazionale inglese, ad Alex Iwobi, stella della Nigeria ed attuale centrocampista dell’Arsenal. Ma attenzione: non sono nati campioni. Tutti quelli che si sono affermati è perché negli anni hanno lavorato duramente per esserlo. Tanti ragazzini promettenti si sono persi perché non hanno svolto una vita da atleta nella fase adolescenziale, perdendosi tra donne e svaghi. E' l'applicazione, unita al talento, ciò che fa la differenza: cito sempre un esempio di maturazione magari tardiva ma emblematica dei traguardi che si possono raggiungere con l'impegno.
Quale?
Harry Kane, il capitano della Nazionale, centravanti del Tottenham e capocannoniere dell'ultimo Mondiale. Arrivò da bambino all'Arsenal: ma all'epoca era gracile, ancora non formato fisicamente e aveva delle lacune. Lo scartammo: ciononostante continuò a crederci e ad applicarsi, e più tardi, una volta più maturo, venne preso dalle giovanili degli Spurs, diventando poi il giocatore che tutti conosciamo.
Quali sono le differenze principali tra il calcio giovanile inglese e quello italiano?
A Londra il gioco è molto più veloce anche tra i ragazzi rispetto all'Italia: in Inghilterra la corsa è fondamentale, se non corri non giochi. Qui invece si va ad un andamento molto più basso. La tecnica si può imparare, ma se non tieni i ritmi alti è dura.
Ci racconti qualcosa del settore giovanile dell'Arsenal...
Quest'anno abbiamo cambiato il responsabile: Per Mertesacker, campione del mondo con la Germania a Brasile 2014, dopo aver appeso le scarpette al chiodo ha preso il posto dell'ex juventino Liam Brady come numero 1 dell'Academy, e sta portando diverse novità interessanti come metodi di lavoro. Da noi i ragazzi che arrivano da fuori città vivono in famiglie che li ospitano, e anche a scuola fanno molte ore di sport. In Inghilterra poi negli ultimi anni sono sorti campetti sintetici un po' ovunque: si è tornati a giocare a calcio dappertutto, ed in questo modo nell'ultimo decennio abbiamo scoperto diversi talenti. Ne ha beneficiato anche la Nazionale, il ct Southgate sta facendo un ottimo lavoro coi giovani.
Un'ultima doverosa riflessione: si sente l'influsso degli allenatori italiani sul calcio inglese?
Assolutamente sì. Hanno portato un nuovo modo di ragionare: non c'è nulla da fare, i tecnici italiani sono tatticamente più bravi degli altri. —
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