Il “Giaguaro” non si arrende. A 80 anni allenatore di baseball

di Ugo Salvini
TRIESTE
Comincia a intravedere non molto lontana la soglia degli 80, ma continua ad allenare nel baseball (quest’anno lo Staranzano, in serie B) e a giocare a rugby, con gli amatori del Tandoi. Non per altro lo chiamano, da sempre, il “Giaguaro”, definizione che fotografa in pieno il suo carattere. Appellativo perfettamente appropriato per Luciano Miani, che vanta più di mezzo secolo di militanza nel rugby e altrettanto di presenza nel mondo del baseball come allenatore.
«Con frequenza – dice con orgoglio - organizziamo, con i vecchi amici del Petrarca e del Rovigo, mini tornei a tre per ‘old’. Gioco sempre con la mia squadra, il ‘Tandoi’ di Trieste, che raggruppa molti degli ex giocatori della Fiamma e di altre formazioni locali». C’è un particolare che illustra meglio di qualsiasi altro la grinta del “Giaguaro”. Luciano Miani lo spiega così: «Il regolamento delle partite di rugby per i meno giovani prevede che gli under 65 indossino calzoncini di colore rosso, gli under 70 di colore oro e gli over 70 di colore porpora. Tutto questo – precisa – perché nei confronti degli under 65 il placcaggio è possibile, ma deve essere leggero, verso gli under 70 è sostituito da un tocco sul corpo, mentre gli over 70 non possono in nessun caso essere fermati. Ebbene – sottolinea – io ho sempre rifiutato i calzoncini di qualsiasi colore, perché voglio essere nel cuore del gioco e sentire la partita come quand’ero giovane».
Un altro segnale del suo carattere ribelle lo diede a 17 anni. «Avevo problemi di salute – ricorda – e andai dal medico, che mi prescrisse una caterva di farmaci. Appena uscito dall’ambulatorio gettai le carte in un cestino e andai a iscrivermi in una palestra di pugilato, altra disciplina che mi piaceva». Alto 170 centimetri, poco più di un’ottantina di chili di peso, il Giaguaro era un peso medio perfetto- «Tiravo di boxe per il Crda di Monfalcone. Ho fatto molti sport – afferma – come tuffi, sci, atletica leggera nelle specialità del lancio del disco e del peso, calcio, baseball, ma nel sangue ho la palla ovale. Questo sport mi ha forgiato il carattere, disciplinandolo all’interno delle regole del gioco».
E oggi, tanto per non restare con le mani in mano, fa l’allenatore di baseball. «La proposta della società di Staranzano mi ha subito allettato – evidenzia – e mi trovo benissimo. Dormo in un camper a pochi passi dal campo di allenamento, perciò respiro baseball notte e giorno. Vengo a Trieste lo stretto indispensabile, perché voglio stare vicino a questi giovani giocatori e con la società abbiamo definito un progetto che, nella prossima stagione, dovrebbe vederci protagonisti. Anni fa fui premiato come migliore allenatore italiano di baseball – conclude – ma questa è un’altra storia». Se riparlerà, quando il Giaguaro si avvicinerà ai… 90.
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