Il Cesena fa gioco la Triestina segna e torna alla vittoria
TRIESTE I palati fini calcistici direbbero che la Triestina vince ma non convince. Meglio dire invece che il risultato in questo caso passa in primo piano ed edulcora quel che si è visto in campo. Perché la vittoria contro il Cesena era troppo importante: per uscire da tre prestazioni opache, per realizzare il primo acuto di un 2021 cominciato male, per dare certezze ai giocatori. Tre punti che tuttavia non cancellano tutte le ombre.
LA CHIAVE Pillon ha vinto il match rispolverando quelle armi che erano state vincenti o comunque solide nello scorcio finale dell’anno passato. Il Cesena ha fatto vedere un gioco più articolato, quasi ubriacante nella prima mezz’ora, ma poi si è scomposto specie dopo essere rimasto in dieci. L’Unione ha risposto con un centrocampo di sostanza, un assetto abbottonato e qualche verticalizzazione. Ma soprattutto gli alabardati hanno avuto la meglio perché sono stati capaci di capitalizzare con un penalty un’ingenuità di Tonetto e poi di raddoppiare grazie a una punizione battuta a sorpresa (con l’arbitro distratto perché la palla si muoveva) di Giorico per la perla di Petrella. Il finale ansiogeno con eccessivo rilassamento e ingenuità difensiva per il gol di Collocolo fanno parte del repertorio che nessuno vorrebbe vedere. Ma ieri contavano solo i tre punti e c’è da metterli in tasca senza troppa puzza sotto il naso.
LE NOVITÀ Il Cesena si presenta senza cinque titolari (Russini e Ardizzone Covid) e soprattutto senza il bomber Bortolussi. E questo peserà parecchio. Pillon invece, dopo il tonfo di Macerata, rivede la difesa cambiando i terzini (Tartaglia per Rapisarda e Brivio per Filippini) e azzardando i due sinistri Ligi e Lambrughi al centro. Mediana massiccia con Giorico, Maracchi e Calvano a discapito di Boultam (e Procaccio) con Petrella alle spalle delle punte. E proprio il bomber mignon sarà di fatto il match-winner. Mossa azzeccata.
IL CESENA VA I romagnoli di Viali fanno capire subito perché sono cinque punti più in alto. La ricerca delle geometrie è ricercata così come il pressing alto comandato dall’ ottimo ex Steffè. Capanni a sinistra è incontenibile e Tartaglia fatica. Ma davanti le assenze pesano e così una mezz’ora di rumba si chiude con il gol dell’Unione. Il giovane Tonetto (figlio dell’illustre triestino Max) rientrando a sinistra tira inavvertitamente un calcione a Petrella. L’arbitro Ricci prima concede, poi no, poi sì. Dal dischetto il destro di Guido Gomez è perfetto. Il Cesena subisce il colpo e una stangata di Petrella in chiusura finisce alta.
IL KAPPAÒ Il Cesena si rimette in campo con ardore e Borrello ci prova dalla distanza con un rasoterra pericoloso (3’) prima delle due mazzate. Al 16’ Giorico calci d’astuzia un piazzato (palla non ferma e quindi da ribattere) verso Petrella che dal limite scaglia un destro all’incrocio sul primo palo. Gran gol, i romagnoli protestano ma devono fare anche un po’ di mea culpa. Così come 7’ dopo quando Maddaloni bastona a gioco fermo Gomez e si fa espellere. In dieci e sotto di due gol Viali cambia tutto quello che può. Pillon risponde con Boultam e Procaccio al posto di Maracchi e Petrella.
L’ANSIA FINALE Ci sarebbero i presupposti per il tris ma prima Nardi respinge su Procaccio e al 90’ Boultam fa tremare la traversa. L’Unionesi distrae, Collocolo supera Brivio in verticale e batte Valentini. Ci sono ancora 2’ di overtime che gli alabardati vivono con affanno tanto da far infuriare Pillon. Del resto, se non ci fossero queste cadute, l’Unione sarebbe ben più in alto. Al tecnico non resta che cercare di correggere i suoi e di superare indenne la partita di martedì a Modena.
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