Il carattere non basta alla Pallacanestro Trieste

Senza Brown, Ross e Reyes, la squadra fa quello che può ma cede contro Brescia. Arriva il quarto ko di fila. Il cuore nel finale vale comunque gli applausi dei tifosi

Lorenzo Gatto
Una fase della partita Foto Francesco Bruni
Una fase della partita Foto Francesco Bruni

Regalare tre americani, in una serie A competitiva come quella di questa stagione, equivale a una sentenza. Cronaca di una sconfitta annunciata per la Pallacanestro Trieste, fermata 65-69 dalla Germani Brescia al termine di un match chiaramente condizionato dagli infortuni che hanno costretto coach Jamion Cristian a rinunciare a Colbey Ross, Markel Brown e Justin Reyes.

Con tre juniores a completare il roster e rotazioni ridotte al lumicino, Trieste ha saputo andare oltre le difficoltà, rimanendo fino alla fine nella partita grazie a una prova generosa e a una buonissima difesa di squadra, ma si è arresa a un’avversaria che, pur scherzando con il fuoco ed esprimendo il suo basket solamente a sprazzi, è passata sul parquet di un PalaTrieste che ha regalato ancora una volta spettacolo con l’ennesimo pienone stagionale.

Gli infortunati in panchina Foto Bruni
Gli infortunati in panchina Foto Bruni

Si parte con l’arbitro Baldini costretto a dare forfait per problemi di salute, gara diretta dai soli Borgo e Lucotti. Uthoff brucia la retina con la tripla che apre l’incontro, Brescia fatica a trovare ritmo, dall’altra parte Valentine inventa per il sottomano rovesciato di Johnson. È Ndour a sbloccare la Germani con una penetrazione sulla linea di fondo, canestro bissato da Rivers che da tre punti scrive 5-5 dopo 2’ di match.

Trieste soffre la fisicità di un Bilan che si ferma da solo schiacciando sul ferro, dall’altra parte è Valentine, da nove metri, a firmare la tripla che al 5’ porta il risultato sul 10-6. Fuori Uthoff e Johnson, dentro Deangeli e Candussi, anche Poeta rivoluziona il suo quintetto con Dowe e Burnell dentro al posto di Ivanovic e Bilan.

Due liberi di Della Valle e una penetrazione di Rivers firmano il 10-10, primo vantaggio Germani sull’11-12 firmato da un tap in volante di Ndour. Rientra Uthoff, schierato da “3” con Candussi e Johnson, Trieste fatica ma resta nel match con la tripla di Ruzzier e torna avanti con tre liberi di Uthoff che chiude il primo quarto sul 17-14.

Si riparte con Bossi, Campogrande, Brooks, Uthoff e Candussi. La staffetta Brooks– Uthoff limita egregiamente Bilan, Brescia si affida alla tripla di Dowe e alle penetrazioni di Cournooh e Burnell e al 3’ confeziona il 7-0 che la riporta avanti sul 17-21. Candussi interrompe l’emorragia biancorossa dalla lunetta ma a metà del secondo quarto Trieste è sotto 19-25, vantaggio che a 2’d all’intervallo lungo sale in doppia cifra sul 21-31, prima del 26-35 con cui si chiude il primo tempo.

Christian ripropone il quintetto iniziale anche in apertura di secondo tempo. Rivers, due volte Bilan e Della Valle per il 26-44 che dopo 4’ costringe la panchina triestina al time out. Christian continua a ruotare i suoi uomini, Valentine prova a inventare per i compagni e ci prova capitan Deangeli, con appoggio al tabellone del 30-46 e recupero difensivo a suonare la carica per i suoi.

Trieste però fatica, perde troppi palloni in fase offensiva e la Germani continua a banchettare nell’area biancorossa, con Ndour che a 2’12” dalla fine del terzo quarto firma il + 21 sul 30-51. Diciassette punti nel primo quarto, nove nel secondo, solo otto nel terzo: senza Ross e Brown (di Reyes, a questo punto della stagione, forse non ha più senso parlare) Trieste perde un potenziale di punti, difesa e leadership che non si possono regalare a nessuna avversaria. Tanto meno a una Germani che si conferma, assieme a Trapani e Segafredo Bologna, la seconda forza del campionato.

Il 10-4 di parziale al 3’ riporta Trieste sul 44-57, la tripla di Brooks fissa il 51-61 con 4’37” da giocare, la penetrazione di Ruzzier e il canestro di Uthoff il 55-61 con 2’10” sul cronometro. Massimo sforzo biancorosso, Brescia rimette punti sul tabellone con i liberi di Bilan e l’appoggio al ferro di Burnell, poi la tripla di Uthoff per il 59-65 con settanta secondi da giocare.

La chiude Della Valle dalla lunetta. Sugli spalti, nonostante la sconfitta, è festa con i tifosi a cantare anche dopo la sirena finale.

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