I miti del basket per rilanciare lo sport nei Ricreatori
A mettere insieme tutti i nomi ne esce la storia del basket a Trieste, con una sfilata di maglie azzurre da far invidia a tutti gli altri posti che rivendicano il titolo di “Basket City”. La pallacanestro italiana deve un bel tributo di riconoscenza ai Ricreatori comunali di Trieste. Una prova? 1921. Nasce la Federazione italiana Basketball. E a Trieste si disputa la prima partita al Ricreatorio De Amicis. Del resto, quando - decenni dopo - l’Italia scoprirà l’esistenza oltre oceano dei playground, a Trieste troverà chi potrà sorridere e fare presente che qua, tra Ricreatori e campetti, i giocatori e le partite ruspanti sono un marchio di fabbrica.
Con gli anni e con i nuovi regolamenti che di fatto hanno impedito ai docenti di educazione fisica il doppio incarico (scolastico e nei Ricreatori) la vena di campioni nati nei Ricreatori si è inaridita, le squadre sono scomparse, lo sport è diventato un’attività quasi collaterale. Domani verrà presentato alle 10 al Caffè Tommaseo un progetto per rilanciare lo sport nei Ricreatori e per farlo i promotori - il Comitato ex allievi del Ricreatorio Giglio Padovan - hanno chiamato a raccolta i grandi dello sport che hanno cominciato proprio nelle istituzioni comunali.
I BIG
L’elenco dei nomi eccellenti formatisi nei Ricreatori (che a un certo punto furono 15, uno per rione) viene custodito con affetto da Franco Stibiel, l’istruttore simbolo del Padovan, scopritore di talenti e sufficientemente visionario da portare un giorno un crack della Nba - Kevin McHale - in visita ai ragazzi di via Settefontane. «Hanno giocato al Padovan, tra gli altri, un campione come Gianfranco Pieri, azzurro alle Olimpiadi di Roma 1960, Alberto Tonut, nel calcio Mark Strukelj e nella pallamano Marco Bozzola. Giulio Iellini ha cominciato al Brunner, dal Saba sono usciti Roby Ritossa e Gianmarco Pozzecco. Non basta? Walter Forza era al Pitteri mentre Sandro De Pol al Cobolli».
LA PROPOSTA
Qualcuno di loro è stato invitato all’iniziativa di domani ed è bello vedere come, ad esempio, Pieri che ora abita a Milano abbia dato la sua adesione con entusiasmo, convinto della necessità di rilanciare lo sport nei Ricreatori. All’appuntamento sono stati invitati il Coni, il Panathlon e la Pallacanestro Trieste. La proposta chiede che il Comune possa ricostituire il Gruppo Sportivo Ricreatori, con un coordinatore. «Lo sport ben organizzato nei Ricreatori - si legge nel progetto - favorirebbe l’aumento della frequenza: si ridurrebbe l’abbandono del ricreatorio da parte dei ragazzi desiderosi di frequentare corsi nelle società, con il vantaggio di trattenere così i più sportivi che rappresenterebbero un modello per i più giovani e traino per i coetanei. Il risparmio di quei 250-300 euro che costa un corso di minibasket non sarebbe di poco conto per una famiglia». Tra i vantaggi evidenziati anche la flessibilità di orario, visto che l’apertura va dalle 14.30 alle 19.30. —
Riproduzione riservata © Il Piccolo