I club dell’Eccellenza si spaccano in due Triestine in campo, goriziane “da casa”

Scelte opposte per affrontare il nodo degli allenamenti
Attesa per la riunione di mercoledì con il Comitato della Lnd Fvg
Alen Carli (Sistiana Sesljan) in contrasto con il fantasista Tommy Bertoni (San Luigi)
Alen Carli (Sistiana Sesljan) in contrasto con il fantasista Tommy Bertoni (San Luigi)

TRIESTE Come stanno reagendo i nostri dilettanti del calcio all’ultimo Dpcm? L’obbligo di svolgere degli allenamenti distanziati ed individuali, l’impossibilità di poter utilizzare gli spogliatoi e in certi casi la paura di contrarre il Covid, stanno mettendo a dura prova le squadre dilettantistiche, a partire da quelle del massimo torneo regionale: l’Eccellenza. Domani, alle 18.30, il Comitato della Lnd Fvg ha indetto una riunione nella sede di Palmanova con i presidenti dei 20 club per parlare del futuro di questo campionato. Intanto però Trieste e Gorizia si sono spaccate sul modo di affrontare l’attività in tempo di restrizioni.

CLUB TRIESTINI A Trieste l’attività prosegue. Sul campo. Con le dovute cautele. Dopo lo stop al campionato, il Chiarbola Ponziana si sta allenando due volte alla settimana sul campo a 7 di via Umago. Una scelta logistica di natura squisitamente economica, come racconta il presidente dei biancoblù, Roberto Nordici: «In questo momento non ha alcun senso spendere per l’affitto di un campo a 11. Andiamo al risparmio giocando in casa. Lo spazio è sufficiente per la suddivisione della squadra in gruppi, rispettando così il protocollo». In casa del Sistiana Sesljan gli allenamenti sono proseguiti a pieno regime sul terreno di Visogliano come racconta l’allenatore Alessandro Musolino: «Sino ad ora abbiamo fatto tre sedute settimanali con tutti i giocatori presenti. Abbiamo fatto molto lavoro fisico e tattico. Mi rendo conto che è un po’ noioso allenarsi così. E il fatto di non sapere quando si potrà tornare a giocare non aiuta di certo. Per questo motivi, dopo la riunione di martedì, se non ci saranno novità eclatanti, ci fermeremo». In casa della capoclassifica, si respira un clima non proprio dei migliori, come racconta il ds del San Luigi, Maurizio Cespa: «Ci stiamo allenando in via Felluga, ma è davvero difficile senza avere dei veri obbiettivi. Peraltro abbiamo più di qualche giocatore assente, vedi Villanovich che da poco è diventato papà, oppure Ciriello e Bertoni, alle prese con i nuovi lavori, che per paura di contrarre il virus hanno preferito rimanere a casa. Con la chiusura degli spogliatoi gli allenamenti in struttura proseguiranno con due sedute, a discrezione dei singoli giocatori». A Trebiciano, il Primorec ha buone intenzioni come svela il tecnico Vincenzo De Sio: «Senza spogliatoi ora organizzeremo tre allenamenti con gli atleti scaglionati. C’è molta voglia di tornare a giocare da parte dei ragazzi, intanto ci teniamo in forma».

CLUB ISONTINI Fermi. Un po’ realisti e consapevoli del momento, un po’ malinconici e preoccupati per quel che sarà. Con il tentativo di restare in condizioni accettabili, per quanto si potrà ripartire, affidato sostanzialmente alla buona volontà di ciascuno. Così sono di fatto giocatori e tecnici dei club isontini. Se in un primo momento si ipotizzava di poter proseguire almeno con gli allenamenti, in realtà ci si è resi conto ben presto che nemmeno questo era realisticamente possibile. E allora, sotto con i “compiti per casa”, ovvero i programmi individuali di allenamento che ogni giocatore dovrà provare a rispettare da solo, nel tempo libero, andando magari a correre in città o esercitandosi a casa. «In pratica noi non vediamo il campo dal venerdì precedente alla partita poi saltata con il Lumignacco: da allora siamo fermi – spiega l’allenatore della Pro Gorizia, Fabio Franti –. Non ci siamo allenati per rispettare le regole stabilite, anche perché di mezzo c’è una questione di primaria importanza come la salute. Certo però una situazione come questa non è semplice da gestire: siamo rimasti tutti in contatto, abbiamo parlato molto, i ragazzi vanno individualmente a correre ogni volta che possono, ma non si può parlare di un vero e proprio allenamento. Speriamo si trovi una soluzione uguale per tutte le squadre». In casa Ronchi, la musica è la stessa. «Ora come ora si può solo puntare ad una sorta di mantenimento della condizione – dice il tecnico Stefano Gregoratti –, puntando sulla buona volontà dei singoli. Noi siamo riusciti ad organizzare una sola volta un allenamento sul campo con i ragazzi divisi in piccolissimi gruppetti, e impegnati in sedute atletiche. Per il resto, più nulla, anche considerando il fatto che alcuni dei nostri giocatori arrivano dalla Slovenia, dove le regole sono ancor più rigide». Tutto cristallizzato anche per la Pro Cervignano. «Per il momento siamo completamente fermi – dice il dirigente Fabio Venuti – anche se mister Tortolo ha fornito un programma personalizzato che i giocatori possono seguire individualmente a casa. I giocatori sono comprensibilmente un po’ demoralizzati, anche perché sono consapevoli del fatto che la squadra stava lavorando per crescere e migliorare, e questa sosta inevitabilmente ha fermato il percorso. Speriamo che prima di ripartire venga data la possibilità di prepararsi adeguatamente».

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