Grande Trieste: espugna Avellino e vede i play-off

TRIESTE La Pallacanestro Trieste non finirà mai di sorprendere. Espugna Avellino dopo un supplementare e vede finalmente davvero vicino il sogno dei play-off. Lo fa con la più incredibile delle partite, riemergendo dopo essersi trovata sotto di 17, sta per chiuderla vittoriosamente ma fa mezzo harakiri con un’infrazioen di 5 secondi nella rimessa, si vede costretta al supplementare su uno dei campi più caldi d’Italia, ma ha la forza, il cuore, l’orgoglio, per estrarre la magia dal cilindro. Lo fa Teo Da Ros, con quell’aria un po’ così, va a stoppare l’ultino disperato assalto irpino. Vince Trieste, e se la merita tutta.
Trieste del resto il suo orgoglio lo mette anche per iscritto. Sulle magliette da riscaldamento. “siAMO Trieste”, come le oltre mille t-shirt che i tifosi hanno prenotato portando nelle casse 40mila euro e che indosseranno domenica all’Allianz Dome contro Reggio Emilia. A proposito di tifosi, una quindicina arriva anche ad Avellino.
Hrvoje Peric è rimasto a casa con una mano malconcia, Fernandez, benchè a corto di allenamento per noie muscolari all’inguine, c’è. Dalmasson sostituisce Peric con Da Ros in quintetto base, inamovibili gli altri quattro (Wright, Sanders, Dragić, Knox). Sidigas subito con il coltello tra i denti, approfittando dell’avvio contratto dei biancorossi (14-6) che si affidano soprattutto a Knox e Da Ros. Tra gli irpini ancora fuori dalla rotazione degli stranieri Silins. Ed era uscito dal contratto con Trieste per aspettare un buon minutaggio in Eurolega...
Avellino alza ancora il livello dell’intensità, Trieste ci mette un po’ ad adeguarsi e paga pesantemente dazio in atletismo. Al 7’ locali avanti di 11 (21-10), dentro Cavaliero per Dragić, a disagio. Dopo otto minuti Teo Da Ros è in doppia cifra (11 punti, 18 di valutazione in 10’) ma nessun esterno di Dalmasson è ancora andato a segno. Lo fa Cavaliero, ex di turno, in contropiede a 53 secondi dalla fine del primo quarto che termina 26-19 con tripla folle di Sykes.
Il secondo quarto propone il duello italo-argentino Filloy-Fernandez. Avellino rimane avanti a suon di bombe, Trieste dai 6,75 ci prova poco e ci prende anche meno. I biancorossi temevano gli Usa di Vucinic ma è Campogrande, esterno di scuola Fortitudo di quasi due metri, a fare danni alla difesa che non sa arginarlo. Il terzo fallo di Knox sul +12 Sidigas al 14’ (37-25) è inopportuno e sanguinoso. Dalmasson getta nella mischia Cittadini. Avellino continua a bombardare da tre, Trieste continua a non ricevere nulla in attacco dagli esterni (a parte Cavaliero, peraltro in panchina nel momento dell’allungo irpino) mentre in difesa tradisce il nervosismo e si ritrova a meno 17 (45-28). Ma ha la forza per riemergere, grazie in particolare a Strautins - però i tiri liberi...- e al colossale cuore di Cittadini. All’intervallo sul 50-38. Durante la paura emozioni sul parquet ma stavolta il basket non c’entra: richiesta di matrimonio in mezzo al campo.
Il senso dei primi minuti? Lo spiegano le statistiche. Sidigas 60% da tre (9 su 15), Trieste zero, con sette errori. Il miglior attacco della serie A che per metà partita non la mette. Wright 2 punti, zero Sanders e Dragić. La banda di Dalmasson comunque non è fatta di gente che si rassegna e alla ripresa del gioco risale fino a meno 8 (52-44). Vedere Teo Da Ros ubriacare Caleb Green è un bel vedere, ammettiamolo. E al 4’ del terzo quarto arriva finalmente la prima tripla griffata Jamarr Sanders. Si sveglia anche Dragić, e gli effetti si sentono. Fragorosi. Biancorossi rigenerati, Sanders mette un’altra dai 6,75. E Trieste è a due punti appena (58-56), grazie a una difesa decisamente più pressante, che blinda i tabelloni e alita sul collo degli avversari.
Knox non fa in tempo a rientrare che commette il quarto fallo. ma resta sul parquet ed è proprio lui, dopo la tripla di Dragić, a portare avanti Trieste (61-63). Si comincia alla pari il quarto finale. Due falli di Strautins, “4” tattico e per necessità, su Caleb Green nella stessa azione. Ci vuole altro, però, per smontare la carica agonistica di Trieste. Tripla di Cavaliero a quattro minuti dalla sirena (75-78). Difesa eccellente biancorossa, con Avellino in grande difficoltà. Con Knox +5 a tre minuti dalla conclusione (75-80). Con Fernandez più 7 a 2’30” (77-82). Gli irpini si affidano al folletto imprendibile Sykes, e a un minuti dalla fine sono di nuovo lì (81-82). Rientra Wright e in sottomano ridà il più 3. Nichols riduce ma a 22 secondi dalla sirena ancora Jamarr Sanders fa sembrare facile una tripla pe-san-tis-si-ma. 83-87. Sykes dalla lunetta riduce e poi accade l’incredibile. Rimessa Trieste, Avellino copre i biancorossi, Sanders con la palla in mano non sa che fare e spirano i 5 secondi concessi. Pazzesco. La Sidigas punisce ’sta corbelleria. Overtime.
Trieste comunque ha ancora la forza per partire bene nel supplementare (87-91). Ma Avellino sorpassa grazie anche allo 0/2 ai liberi di Dragić che sa però farsi perdonare da tre. Nella stessa azione per tre volte i biancorossi sbagliano e recuperano il pallone ma non riescono a chiudere un possesso che sul 92-94 potrebbe essere decisivo. La Sidigas impatta. Mosley in lunetta ne mette uno, Harper ne infila due. Ma Dragić a sette secondi dalla fine spacca la difesa irpina in entrata. 96-97. Ultimo possesso Avellino ma una clamorosa stoppata di Teo Da Ros, alla sua miglior partita in serie A, regala a Trieste la vittoria. —
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