Gorgone suona la carica"Due vittorie e ci salviamo"

Il capitano alabardato archivia la delusione per il pari di Piacenza e fa il punto sul morale della squadra: "Con sei punti possiamo evitare i playout senza dipendere dagli altri"
TRIESTE
Tanta delusione per la mancata vittoria di Piacenza, ma anche la convinzione che se ne può ancora uscire senza ricorrere alle forche caudine dei play-out. Se il capitano è quello che sa interpretare meglio il termometro di uno spogliatoio, allora si può star sicuri che il pensiero di uno schietto come Giorgio Gorgone rispecchia pienamente le sensazioni che si vivono all’interno della squadra. Il centrocampista romano, riabbracciato dalla Triestina a ottobre dopo essere stato messo da parte in estate (uno dei tanti errori alabardati di questa stagione), si è poi guadagnato presto la fascia sul braccio, visto che Princivalli ha giocato col contagocce.


Che clima c’era in squadra dopo il pari di Piacenza?
Non nego che c’era molta delusione: la verità è che a Piacenza contava solo vincere. E il fatto è che ci credevamo davvero tutti quanti.


La prestazione, però, è stata abbastanza positiva.

Questo è vero, all’inizio abbiamo concesso qualcosa di troppo, poi siamo venuti bene fuori noi e nella ripresa li abbiamo messi lì nella loro metà campo. Purtroppo il fatto è che non è arrivato quel gol che serviva per cambiare il corso delle cose. E la delusione non riguardava solo il nostro risultato.

Si riferisce anche a quanto successo negli altri campi?
Sì, perché quest’anno non se ne incastra mai una giusta. Poi, senza prenderci in giro, va detto che agli altri in questo momento sono capitate partite più facili, magari con squadre che hanno già sbracato in anticipo: ad esempio il Vicenza trova all’ultima giornata la Salernitana, altrimenti rischiavano grosso anche i veneti.


La possibilità di salvarvi però ce l’avete ancora: perché questo scoramento?
Per carità, sappiamo bene che non è finita, anzi noi ci crediamo davvero. E la nota positiva è che siamo nella condizione che dipende ancora tutto da noi. Ce la dobbiamo giocare, senza pensare alle altre partite. Se noi vinciamo con Ancona e Frosinone siamo salvi, questo è un dato di fatto. Anche se ovviamente con il pareggio di Piacenza e i risultati delle altre, dopo la partita c’era una comprensibile delusione.


Tornando alla partita di Piacenza, cosa c’è di positivo da ricordare?
Il fatto che nonostante un brutto avvio e il momento psicologicamente difficile, poi siamo cresciuti e abbiamo avuto le nostre belle occasioni, cercando la vittoria fino all’ultimo secondo: questo è un buon segnale in vista dei prossimi impegni.


A partire da un Ancona che arriva a Trieste bisognoso di punti.
Già, ora devono giocarsela anche loro perché rischiano. E questa è la conferma che ci girano storte tante piccole cose. Prendiamo anche il Frosinone: ha vinto allo scadere contro un Grosseto ridotto a lungo in 9. Peccato, perché è vero che non abbiamo fatto un buon campionato, però non è stato clamorosamente disastroso rispetto ad altre stagioni: bastava che alcune piccole cose girassero in un altro verso, e si era già salvi. Ma non è finita, questo vorrei che sia chiaro.


Ci sono ormai notevoli possibilità che la salvezza passi dai play-out.
Ora contano solo le due gare con Ancona e Frosinone. Bisogna farle bene, ma soprattutto dobbiamo fare gol e vincerle. Se ci riusciamo, i play-out non ci servono neppure.

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