Gialuz: «Barcolana la regata delle sorprese»

Il giorno dopo, Mitja Gialuz, dalla scorsa primavera presidente della Società velica di Barcola e Grignano, può finalmente respirare. Soddisfatto. Iscrizioni in netta ripresa dopo la crisi degli scorsi anni fino a toccare quota 1878 e mai tanta gente in città, sulle Rive e non solo, con un Villaggio Barcolana reso finalmente più “passeggiabile”. Insomma, è mancato solo il vento in regata.
Presidente Gialuz, come è stato il risveglio il giorno dopo la sua prima Barcolana da presidente?
Lo posso dire: sono molto contento. Anche se per la regata è stata una giornata non facile vista l’assenza di vento. Ma alla fine proprio la mancanza di vento, che ci ha costretto a decidere la chiusura alla prima boa, alla fine ci ha regalato un arrivo davvero emozionante, con l’Rc44 Illyteca, ipertecnologico certo ma molto più piccolo, a contendere la vittoria a Esimit fino all’ultimo. Era da anni che non si viveva un finale così: la Barcolana riserva sempre qualche sorpresa!
E l’aver deciso di chiudere la regata alla prima boa ha permesso comunque a 900 barche circa di chiudere la regata entro il tempo massimo.
E’ stata una decisione inevitabile per permettere a più barche possibile di tagliare il traguardo. Il comitato di regata, con il quale ero ovviamente in collegamento, non poteva fare altrimenti.
Il vento che non c’era ha però fatto sì che saltasse l’arrivo davanti a piazza Unità.
Un po’ di rammarico c’è, è inevitabile, ma questo vuol dire che ci sarà maggiore aspettativa il prossimo anno...
...quando in gara non ci sarà Esimit Europa 2, che ha salutato dopo cinque vittorie consecutive.
L’annunciata assenza di Esimit ci consentirà, spero, di portare a Trieste altri “maxi” che, assente la barca di Simcic, verranno sapendo di potersi giocare la vittoria, e non solo il secondo posto come sarebbe avvenuto in questi ultimi anni. Insomma, il finale di gara non sarà più così scontato. Molti contatti erano già stati avviati, ora potranno essere approfonditi.
A terra abbiamo avuto quest’anno un Villaggio molto più fruibile rispetto agli scorsi anni.
Sì, avevamo puntato molto su questo. Una disposizione diversa degli stand e anche una maggiore qualità. Il Villaggio Barcolana è come una città, e come una città aveva i suoi “quartieri”. Siamo contenti del risultato ottenuto.
Inoltre numerose sono state le proposte culturali. Impossibile (e ingiusto) fare classifiche, ma l’idea di “Come nasce una barca” (la barca costruita da un maestro d’ascia al salone degli incanti sotto gli occhi dei visitatori e varata sabato) ha davvero colto nel segno...
E’ stato un progetto al quale tenevo moltissimo: l’intero suo sviluppo è stato seguito da un bravissimo videomaker, quale è Pablo Apiolazza, e ne nascerà dunque un video. Non solo: al Cantiere Alto Adriatico sono già giunte richieste per portare l’iniziativa a Catania in una delle piazze centrali della città e a Vienna.
Nelle prossime settimane poi la barca sarà sottoposta al giudizio di alcuni dei migliori velisti triestini per capire come migliorare ancora il progetto e mettere a punto il kit per permettere a tutti di costruirsi la barca in giardino. Un fenomeno, peraltro, molto diffuso nel mondo anglosassone. E poi sono molto soddisfatto del lavoro fatto con il Museo della Bora, un’altra idea alla quale tenevamo moltissimo.
E adesso quindi si può iniziare a pensare all’edizione 2015...
Venerdì festeggiamo con tutti i collaboratori, poi inizieremo a pensare alla prossima edizione. Quest’anno abbiamo avuto, dalla mia elezione, solo sei mesi a disposizione, ora invece ne abbiamo qualcuno di più...
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