Gautieri: «La Triestina ci ha sempre creduto. La mentalità vincente può portare lontano»
«L’assenza di Paulinho è pesante, dovremo essere bravi a centrocampo. Domani a Sesana un utile test vero»
Lasorte Trieste 20/10/19 - Calcio Serie C, Triestina - Padova, allenatore Triestina Gautieri
TRIESTE La Triestina entra nella settimana che la porta ai play-off: domenica 5 luglio ci sarà la prima sfida da dentro o fuori, senza possibilità di appello, ma ancora non si sa se l’avversario sarà il Sudtirol o la Feralpisalò.
Per questo il tecnico alabardato Carmine Gautieri sta preparando la squadra a entrambe le evenienze, ma sta soprattutto cercando di far quadrare i conti con gli uomini a disposizione a centrocampo, che dopo l’infortunio a Paulinho non sono poi molti.
Mister Gautieri, quanto può pesare l’assenza di Paulinho?
Si tratta di un’assenza pesante per tanti aspetti: il ragazzo era migliorato tantissimo e ci stava dando qualità importante in mezzo al campo. Dispiace averlo perso, dovremo essere bravi a sopperire alla sua assenza.
Come si può fare?
Intanto ricordiamo che c’è Steffè, e poi eventualmente anche un Salata in netta crescita. Maracchi non si è ancora mai allenato in gruppo e speriamo di poterlo portare almeno in panchina. Oltre al centrocampo, anche in difesa c’è qualche problemino: recupereremo forse a filo Tartaglia e Scrugli, senza dimenticare che Malomo viene dall’infortunio che tutti ricordano.
Può servire alla causa anche Salata, anche se non ha ancora giocato un minuto?
Salata è un ragazzo che sta crescendo tantissimo, potrà servirà lui come possono servire qualsiasi altro giocatore della rosa. In queste partite, indipendentemente da chi gioca, bisogna farsi trovare pronti per essere utili.
Se fosse necessario, pensa di adattare qualche altro giocatore in quella zona di campo per il 4-3-3, o pensa addirittura a un cambio di modulo?
Qualcuno può essere adattato in quella situazione di campo, sia da quelli dietro che da quelli davanti. Poi a partita in corso ci può stare anche un cambio di modulo. Sperando che non ci siano altre brutte sorprese, oggi la nostra idea è la solita, ma dobbiamo essere bravi a cambiare sistema di gioco in corsa, a fare la partita e a gestirla. E soprattutto a vincerla, visto che non abbiamo altri risultati a disposizione.
Com’è l’atmosfera in squadra? Si crede all’impresa?
Questa è una squadra che è cresciuta tanto per gioco, mentalità e voglia di mettersi in discussione. Prima dello stop era uno spettacolo vederla giocare, stava vincendo divertendosi, mi auguro che la squadra riprenda sulla scia di quattro mesi fa, quando ci siamo lasciati. E un gruppo che è nelle condizioni di far bene e ha ancora margini di miglioramento. E sì, ci crede, sa il fatto suo.
Si parte però da una posizione oggettivamente molto difficile.
Vero, ma dico che il gruppo ci credeva anche prima, e senza lo stop avremmo guadagnato altre posizioni. Non è questione di posizione di partenza, dobbiamo capire che quello che conta è la mentalità vincente.
Sul piano della condizione fisica come sta andando?
Stiamo lavorando bene, toccando tutti gli aspetti. Normale che dopo tre mesi fermi qualcosa perdi e a oggi non sei pronto per giocare 95 minuti. Ma dobbiamo arrivare a domenica nelle migliori condizioni per giocarli. E stiamo lavorando bene grazie anche a uno staff di livello straordinario.
L’amichevole di domani a Sesana può aiutare?
Sì, una partita vera ci serve, soprattutto per trovare quel ritmo partita che nelle partitelle in famiglia è difficile trovare. E quindi ben venga.
È difficile preparare una partita contro un avversario che sarà noto solo quattro giorni prima?
Sto preparando le due eventualità, in ogni caso sia Sudtirol che Feralpi hanno un centrocampo a tre. Comunque in queste sfide la tattica conta, ma relativamente. Sono partite di cuore, testa, cattiveria e voglia, dove sbagliare il meno possibile. Bisogna essere mentalmente pronti, serve determinazione ma anche equilibrio. Io ho vinto i play-off di C con il Lanciano partendo dal quarto posto, qualcosa ne so. —
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