Frattura alla mano Petrosyan salta il torneo “It’s show”

di Stefano Bizzi
GORIZIA
Giorgio Petrosyan dovrà saltare il torneo “It's show time-Fast and fourious”. La frattura alla mano sinistra rimediata lunedì in Giappone nel corso del match contro il nipponico Watanabe Hinata lo costringerà a un lungo stop. Rientrato in Italia nella notte tra mercoledì e giovedì, il due volte campione del mondo del K-1 World Max è stato già operato a Sesto San Giovanni. Per ricomporre la frattura (al secondo metacarpo e al trapezio) il dottor Loris Pegoli gli ha applicato due viti e due tiranti. La prossima settimana il fighter dovrà sottoporsi a una prima visita di controllo e una seconda verrà eseguita il 30 agosto, giorno nel quale, se tutto andrà bene, potrà ricominciare a muovere l'arto lesionato.
«Al momento mi fa male – spiega Petrosyan -. Non so come sia successo. Durante l'incontro non ho sentito dolori particolari. Sì, sentivo che c'era qualcosa di strano, ma niente di troppo fastidioso. Ho cominciato a sentire dolore solo dopo la terza ripresa, quando ho tolto i guantoni». Il Giappone non porta fortuna al campione armeno-goriziano. In entrambi i tornei del K-1 World Max, nonostante i trionfi finali, si è ritrovato con la mano sinistra fratturata. La causa sono i guantoni da 8 once: troppo leggeri per la potenza dei suoi pugni. «Ora è importante fare guarire bene la mano – osserva - . Devo pensare alla carriera. Purtroppo, dopo il fallimento degli organizzatori del K-1, il torneo di settembre rappresentava il più importante del circuito mondiale. Per me perderlo, significa perdere un anno».
Per il primo incontro, i sorteggi di Bruxelles avevano accoppiato Giorgio Petrosyan a Chahid Oulad el Hadj. Quello con il marocchino, di fatto, avrebbe dovuto essere un re-match. In maggio, a Lione, il magrebino aveva abbandonato il ring al terzo round dopo aver subito un colpo al basso ventre. I giudici non avevano assegnato la vittoria, nonostante la schiacciante superiorità dimostrata dall'italo-armeno. Superiorità che l'atleta del team Satori ha confermato anche contro Hinata: «Sono stato aggressivo fin dal primo minuto», conferma l'iridato che a Tokio ha dovuto combattere anche contro il pubblico, schierato con l'atleta di casa.
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