Franceschin: «Non dimenticherò il debutto in B»
TRIESTE
"Il numero 1 è affidato al 1992 Cavallari, che fa anche il terzo in prima squadra, ma sono sicuro di conquistare nel tempo la maglia da titolare". Idee chiare, ma con la giusta umiltà per il portiere triestino Marco Franceschin, 17 anni compiuti lo scorso 13 luglio e alle prese con la prima esperienza lontano dalla sua città. Il nipote d'arte (suo nonno è Vincenzo Nino Caricati, allenatore noto nell'ambiente dilettantistico giuliano) ha dovuto dire addio un po' a sorpresa all'Unione in chiusura di mercato per andare al Vicenza, in cui è approdato anche Davide Bariti. "Alle 13 del 31 agosto mi ha chiamato il mio procuratore, l'ex Triestina Paolo Scotti, e mi ha parlato della possibilità di questo trasferimento - spiega il giovane Marco - Abbiamo considerato che si trattava di un'ottima occasione e l'abbiamo accettata. Essendo minorenne, non ho potuto ancora firmare un contratto, ma il cartellino è di proprietà del Vicenza in questa stagione e poi si vedrà. Un pre-contratto o uno vero e proprio può arrivare a 18 anni e i club fanno firmare l'uno o l'altro a seconda delle varie situazioni, che cambiano da giocatore a giocatore. Io mi giocherò le mie carte: staremo a vedere".
Messi intanto in conto vitto (in mensa) e alloggio gratuiti, Franceschin si divide tra il calcio e il liceo psicopedagogico Fogazzaro, l'unico istituto che gli metteva a disposizione lo stesso indirizzo frequentato all'ombra del castello di San Giusto senza tra l'altro dover superare esami estivi. "Al momento sono aggregato alla Primavera e non alla prima squadra, in cui puntano sui più vecchi vista la situazione in classifica. Il posto è fantastico, c'è un tutor con molto entusiasmo, si può scegliere tra scuola pubblica e privata e mi trovo alla grande con i mister Beghetto e Bardini, che era il vice di Trapattoni e che ha la sua stessa intensità. L'ho presa come una sfida personale, che ho accettato al volo pur essendo lontano da casa. La Triestina? Non so come si sarebbe sviluppata la mia esperienza dopo lo scambio Durandi-Gadignani con il Lecco. Gadignani ha firmato per due anni...." E nonno Nino? "Mi chiama spesso ed è contento per me. E' convinto che posso fare bene al pari del mio ex allenatore Renzo Di Justo e vorrebbe venire prima o poi a vedermi giocare. Sono sicuro che lo farà". I ricordi più belli legati all'esperienza con la Triestina? "Il debutto in serie B ad Ascoli a 16 anni. Non capita tutti i giorni. E' stata una cosa particolare visto che Roberto Colombo mi ha fatto entrare e i compagni sono stati eccezionali. E poi c'è il rigore parato con la Primavera al '93 contro l'Albinoleffe. Tutti mi hanno abbracciato, dimostrando un grande spirito di squadra". Altri aneddoti? "Mi sento ogni sabato con Deril Cristofoli, che ora è titolare con la Berretti. Ci scambiamo risultati e commenti. Deril sta facendo il suo e mi sembra contento. Penso che il gruppo affidato a mister Gorgone possa far bene perchè molti giocatori sono reduci dal campionato Primavera, in cui i ritmi sono più veloci e aggressivi e c'è più gioco". Intanto la suaprima da titolare in campionato - dopo l'utilizzo in Coppa Italia contro l'Albinoleffe e il secondo tempo disputato contro il Verona al posto dell'espulso Cavallari - è coincisa con il primo successo (2-0 sul Cesena) del "suo" Vicenza.
Massimo Laudani
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