Fidal Fvg, una poltrona per due in lizza Snaidero e Di Giorgio
TRIESTE La guida della Fidal regionale sta per cambiare. Dopo tre mandati Guido Germano Pettarin ha deciso di non ricandidarsi, lasciando così il via libera ad uno tra i due contendenti che si presenteranno alle votazioni di domenica 17 gennaio a Palmanova. Dopo la rinuncia per motivi personali dell’ex assessore regionale Elio De Anna, sono rimasti in gioco Luca Snaidero e Massimo Di Giorgio. Snaidero, udinese, classe 1963, che negli ultimi otto anni ha svolto prima il ruolo di consigliere regionale e nell’ultimo quadriennio quello di vicepresidente vicario, dal 2005 ha iniziato a vivere il panorama regionale dell’atletica leggera come dirigente della Libertas Majano e successivamente dell’Atletica Alto Friuli. Di Giorgio invece, classe 1958, nato a Udine, prima di ricoprire negli anni Duemila mansioni da dirigente e anche da presidente della Libertas Udinese Malignani, a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta è stato indiscutibilmente tra i migliori interpreti del salto in alto tricolore, migliorando in ben cinque occasioni il record italiano e conquistando, tra i vari successi, l’oro ai Giochi del Mediterraneo nel 1979 e il bronzo agli Europei Indoor del 1983.
Entrambi i candidati sono consapevoli di come il nuovo comitato regionale debba tracciare una linea di discontinuità con il passato, facendo attenzione al bilancio ma dall’altro lato investendo senza paura su progetti innovativi e su ambienti, in primis la scuola, che devono tornare in vetta alla scala delle priorità della Fidal regionale. «Da più di un decennio vivo in prima persona i campi gara grazie anche alla mia passione per la fotografia. Ho constatato come in Fvg la laboriosità delle società, che agiscono in uno sport povero di risorse, sia da lodare e rappresenta la base su cui costruire anche il lavoro della Fidal regionale. Credo che quest’ultima debba indirizzare le maggiori risorse su due canali: la scuola che deve tornare il bacino principale dove trovare nuovi giovani curiosi di sperimentare l’atletica e la formazione dei tecnici e giudici, settori che stanno vivendo un ricambio generazionale», il pensiero di Snaidero. Di Giorgio ha posto invece l’accento sul «dovere dei componenti del nuovo consiglio, presidente incluso, di essere più presenti sui campi gara, ascoltando di più le varie componenti del movimento. In secondo luogo sarà fondamentale attivarsi maggiormente per attrarre nuove risorse, anche private, e mettersi in gioco nei bandi che ogni anno la Regione propone. Inoltre – conclude Di Giorgio – dobbiamo renderci conto di come la nostra terra possa essere il luogo perfetto per organizzare raduni transfrontalieri che farebbero crescere atleti e tecnici».
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