Fantinel: «Serie A, da soli è dura»

«Ma il progetto è già partito, De Falco sta cercando rinforzi in giro per l’Italia»
TRIESTE
Presidente Fantinel, altro che progetto di rinascita per la serie A, la Triestina ricomincia ad imbarcare acqua: dal 2-0 di Bari al 2-4 con l’AlbinoLeffe: cosa sta succedendo?
Sicuramente abbiamo fatto qualche passo indietro, abbiamo perso quella convinzione che ci permetteva di portare a casa buoni risultati. La squadra a tratti ha giocato anche bene, ha creato numerose occasioni e talvolta è stata anche sfortunata tuttavia non mi è piaciuta. Non avevamo l’atteggiamento dell’AlbinoLeffe. Loro si sono chiusi bene ma poi si sono rivelati cinici quando ripartivano in contropiede. Senza dubbio noi li abbiamo favoriti con una serie di errori madornali che non coivolgono solo la difesa ma l’intera squadra.


Ma non è meglio pensare a fare una squadra forte che al turismo e ai ragazzini delle scuole?
Intanto il progetto è ancora in una fase embrionale, ma la squadra finora l’abbiamo sempre fatta, ovviamente con le risorse che abbiamo a disposizione. E comunque non dormiamo, Franco De Falco sabato non era nemmeno presente allo stadio Rocco. È in giro per l’Italia a vedere giocatori. È chiaro, però, che per fare qualcosa di più c’è bisogno dell’aiuto di tutti. Da soli non possiamo farcela...


In una delle prime interviste rilasciate non appena presa la Triestina aveva detto che i vostri progetti non erano certo quelli di vivacchiare in serie B...
Ma è vero, tuttavia tutti vorrebbero andare in serie A e invece ogni anno ci vanno solo tre squadre. Allora io dico che per raggiungere un obiettivo così importante bisogna innanzittutto costruire qualcosa, creare un programma che sia condiviso da tutta la città. Allora si può anche tentare. Le prime risposte dei rappresentanti istituzionali sono state positive, adesso attendo risposte concrete.


Intanto l’Unione la fa arrabbiare.
Dobbiamo essere più squadra e invece siamo tornati ad avere questi alti e bassi. Abbiamo in sostanza ripetuto la partita di Bari, dove abbiamo fatto la partita ma non abbiamo raccolto nulla per mancanza di concretezza. E così non va. Quelli dell’AlbinoLeffe sono bravi ma non sono fenomeni, è una squadra alla nostra portata quanto a valori tecnici e invece abbiamo preso cinque gol all’andata e quattro al ritorno su questo bisogna riflettere.


Ha sentito l’allenatore Maran dopo questa sconfitta? Sembrava soddisfatto della prestazione della squadra...
Ci sentiremo domani e faremo come sempre in maniera serena la disamina della situazione. Adesso abbiamo davanti importanti partite come quelle di Grosseto e con il Modena. Pretendo di vedere la Triestina scendere in campo con un altro spirito.


Non c’è il pericolo che dopo quelle quattro vittorie consecutive qualcuno si sia sentito già salvo?
Spero di no perché non è così, abbiamo davanti impegni difficili. L’ho detto già dopo Bari e lo ribadisco per chi non ha ancora afferrato il concetto: il campionato non è finito e non siamo salvi. Dobbiamo fare ancora qualche punto ma soprattutto voglio vedere andare avanti quel processo di crescita che è uno degli obiettivi principali di questa stagione. Ci terrei, inoltre, a concludere la stagione nella parte sinistra della classifica.


Insomma bisogna dare di nuovo la sveglia alla squadra?
Parlerò con i giocatori, ma senza usare toni forti anche perché la situazione per fortuna non è così grave per quanto riguarda la classifica ma è il caso di recitare il mea culpa per le ultime due partite che erano alla nostra portata.


Tutti di nuovo sotto esame?
Sì, sarà così fino alla fine, tutti si devono guadagnare la riconferma. Adesso dobbiamo valutare chi va bene per il progetto del prossimo anno e chi no.


Unica nota positiva, Granoche che ha già toccato quota venti gol.
Sono molto contento per lui perché è uno che dà tutto sia in allenamento che in partita. Magari a volte è poco appariscente ma poi in area c’è. Lui sì che è concreto. Nonostante la doppietta sabato ha avuto difficoltà a giocare perché i difensori l’hanno massacrato.

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