Fantinel: rifiutati milioni per tenere Pablo

«I club esteri lo prendevano tutto e subito, noi volevamo che restasse qui»
TRIESTE
Anche l’ultimo ostacolo è stato rimosso. Pablo Granoche e il suo procuratore Pablo Talarico hanno detto sì. Adesso manca solo l’atto formale: domani il presidente Stefano Fantinel e il direttore sportivo Totò De Falco si incontreranno a Milano con i dirigenti del Catania per formalizzare le cessione di metà del cartellino del bomber uruguaiano con la clausola che rimarrà a Trieste ancora per una stagione. Una condizione che non dispiace al giocatore che potrà rientrare senza ansie dopo l’infortunio al ginocchio in una categoria che conosce a occhi chiusi. «Perchè il Catania? E’ la società che ci ha convinto di più per la sua offerta. Ci siamo accordati sulla comproprietà lasciandoci il giocatore qui ancora per una stagione. In più i siciliani avevano Minelli che a noi serviva per completare la difesa. Sulla parola l’affare è chiuso, ma io resto cauto finchè non firmereno il contratto e lo depositeremo in Lega».


La Triestina incasserà una cifra che oscilla tra i due milioni e il milione e mezzo (il Catania ha ottenuto lo sconto perchè Pablo arriverà fra un anno), tuttavia Fantinel non confermerebbe le cifre neanche sotto tortura. «Complessivamente è stato un buon affare - osserva il presidente - anche se potevamo realizzare molto di più vendendo il nostro giocatore all’estero. Forse avremmo preso il doppio. Le offerte non mancavano ma volevano comprarlo tutto e se lo portavano via domani».


Il presidente cerca anche di rassicurare i tifosi che temono che Granoche possa spiccare il volo a gennaio, quando si sarà ristabilito. «Resterà con noi fino a giugno. Per Minelli, invece, abbiamo dovuto optare per il prestito. Non era possibile fare altrimenti, è di proprietà anche dell’Atalanta. Con questa operazione la campagna-acquisti è chiusa. Ora dobbiamo pensare a piazzare Gegè Rossi, Antonelli e un attaccante tra Graffiedi ed Eliakwu. Siamo in troppi».

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