Fantinel: «Maran merita il rinnovo»
Il presidente: «Per il contratto c’è tempo, ma vogliamo andare avanti insieme»
TRIESTE
Il restyling compiuto al mercato di gennaio c’entra fino a un certo punto. La Triestina non può essere diventata così seducente nel giro di pochi giorni, semmai sta dando i suoi frutti il lavoro di maquillage cui il suo visagista Rolando Maran la sottopone quotidianamente in allenamento. Non può certo essere stato l’inserimento in extremis di Tabbiani al posto di Antonelli a cambiare di colpo l’Unione, anche se l’esterno si è rivelato un tipetto concreto.
Semmai l’Unione ha trovato un suo assestamento in difesa con l’innesto di Mauro Minelli, già diventato il punto di riferimento del reparto arretrato. Un difensore, poi, che quando vede le maglie del Chievo si scatena: la scorsa stagione un suo gol di testa condannò praticamente alla retrocessione i pandorini. L’incornata di sabato ha tolto loro di sotto il naso un ricco bottino che peraltro non avevano meritato. Stefano Fantinel adesso gongola. «Sì, è proprio questa la squadra che speravo prima o dopo di vedere. La prestazione con il Chievo dimostra che la vittoria di Messina non è stato un episodio isolato. C’è un filo che lega le due partite. Ma non dobbiamo trovare grandi motivazioni solo con la prima in classifica, ogni sabato deve essere così».
Eppure il presidente alabardato ha anche un motivo di recriminazione: «Era una partita che potevamo vincere. Purtroppo c’è stato quell’episodio controverso del gol del Chievo. Dei è stato sgambettato da Pellissier e ha perso l’equilibrio, a quel punto non era più in grado di intervenire. Ma l’arbitro non ha visto». A mercato chiuso, qual è il bilancio di questa campagna di gennaio? Sono molto soddisfatto, gli obiettivi importanti sono stati tutti centrati, a cominciare da quello di Minelli. E difatti per il difensore centrale ci siamo mossi per tempo. Tuttavia c’è anche qualche rammarico.... Sputi il rospo... Mi dispiace che non siamo riusciti a concludere l’operazione per il rientro di Mezzano al Treviso. Ora così è fuori dalla lista dei ventuno. La seconda recriminazione è per non essere riusciti a cedere la nostra metà di Marchini al Livorno.
Il presidente del Cagliari Cellino non voleva. Pazienza, è una questione che risolveremo a giugno quando penso si andrà alle buste. Dovevate prendere ancora qualcuno? Si contattano tanti giocatori ma alla fine abbiano portato a casa quelli che avevano le caratteristiche giuste per consolidare questo organico. Soddisfatto dell’esordio di Tabbiani? Come potrei non esserlo? Era appena arrivato e lo abbiamo subito gettato nella mischia. E lui ha risposto bene. Mi dispiace per Antonelli il cui rendimento probabilmente è stato condizionato da alcuni infortuni. Tabbiani a destra potrebbe darci quel qualcosa in più. E com’è maturato il cambio di portieri? Sono quelle cose che nascono all’ultimo momento. Comunque ci eravamo resi conto che Gegè era sprecato a fare il dodici in serie B. Abbiamo colto al volo l’occasione di poterlo mandare in A a Catania e anche lui adesso è contento. Mi preme però sottolineare che non è stato sostituito da un portiere qualsiasi ma da Acerbis che nel suo ruolo è uno dei giovani più interessanti che ci sono in Italia. Dei, Acerbis, il probabile rientro di Agazzi da Foggia: cosa farete di tanti buoni portieri? Si vedrà a giugno. Acerbis è arrivato qui in prestito.
L’allenatore Maran godeva della sua fiducia anche quando le cose andavano male, figurarsi adesso: avete già affrontato la questione del rinnovo del contratto? Non ancora, c’è tempo, Ma non vedo grandi ostacoli. Esiste la volontà reciproca di andare avanti con questo progetto anche l’anno prossimo. Tutto il suo staff sta facendo bene, ma non lo dico adesso in presenza degli ultimi risultati positivi. Stimo il tecnico e i suoi collaboratori per il lavoro che stanno facendo nel complesso. Dove potrà arrivare questa Triestina? Più in alto possibile, anche se il calendario ora è difficile ma intanto da due impegni che sembravano terribili abbiamo tirato fuori quattro punti. Con questa mentalità nulla ci è precluso ma l’importante è rimanere stabilmente nella parte sinistra della classifica.
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