E aumentano gli abbonati Basket A2, vendute circa 1.700 tessere e incassati intorno a 200mila euro
TRIESTE. Si stanno definendo gli ultimi conteggi per definire in maniera compiuta il bilancio consuntivo della Pallacanestro Trieste che dovrà essere approvato dall’assemblea dei soci alla fine di questo mese. Al momento la predisposizione del documento contabile è quasi completata, poi dovrà essere sottoposto ai revisori dei conti e, ricevuto il disco verde, potrà essere portato in assemblea per l’analisi e l’approvazione. Considerando che siamo al 22 ottobre è probabile che tutto l’iter richieda anche i primi giorni di novembre per essere portato a compimento. Di certo la prima convocazione dell’assemblea verrà fatta entro il termine del 31 ottobre, ma come è prassi la riunione vera si farà in seconda convocazione, ai primi del mese successivo. Comunque, andando alla sostanza, non sembrano esserci problemi contabili imprevisti, tutto dovrebbe filare liscio e al momento non è detto neanche che ci sia necessità di una nuova ricapitalizzazione.
Di sicuro una grande mano per arrivare a un bilancio approvabile l’hanno data la quota abbonamenti della scorsa stagione e quella della biglietteria, aiutate sostanziosamente dagli incassi dei playoff. E quest’anno le premesse sono ancora migliori: sono cresciuti gli abbonati, rispetto all’ultima stagione, e naturalmente i relativi introiti. La campagna è stata chiusa ufficialmente venerdì scorso e i conteggi nei dettagli non sono ancora stati completati. Ma si può già dire che gli abbonati quest’anno sono circa 1.700, per una cifra che, sempre ufficiosamente, si aggira intorno ai 200mila euro. Un bel salto in avanti, non c’è che dire.
Intanto, però, si avvicina la sfida con la Fortitudo Bologna. Una partita molto importante sul campo per la squadra, ma anche sugli spalti (sempre per restare in tema biglietteria). E allora è il presidente Mario Ghiacci che lancia l’adunata generale al PalaRubini, mischiandola a ricordi e motivazioni personali. «Come giocatore sono nato proprio a Bologna, nel Gira. Eravamo la terza società cittadina, ma la rivalità fra Virtus e Fortitudo la respiravamo anche noi. Il mio allenatore Dado Lombardi, ad esempio, ci teneva sempre molto a battere la “sua“ Virtus, nella quale aveva giocato a lungo. A dire il vero il Gira era più vicino alla Fortitudo, dal quale arrivò il grande Peppe Lamberti come allenatore e diversi giocatori nel corso degli anni da far maturare. E diventato dirigente, anche io da Reggio Emilia cedetti giocatori come Basile e Casoli alla Fortitudo Bologna. Per me, dunque, quella di domenica è una partita particolarmente sentita, chiaro che vorrei vincerla. Ma lo è anche per la mia squadra di oggi, perchè potrebbe darci la misura del nostro valore. Per questo - lancia il proclama -, vorrei avere domenica il sesto uomo in campo, così come la Fortitudo ce l’ha quando gioca in casa (e 200-250 tifosi bolognesi sono attesi domenica anche al PalaRubini, sono già arrivate in società richieste di biglietti, ndr). Sogno almeno quattromila persone al palazzo come al debutto contro Verona, per aiutare questa squadra che ha dimostrato di avere potenzialità rilevanti, ma anche bisogno del proprio pubblico a sostenerla».
@mcontessa1
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo