Due perle di Boultam e una Triestina tosta stendono il Perugia
TRIESTE L’ultima istantanea dal Rocco in quest’anno funesto è quella degli alabardati stravolti che si abbracciano. C’è anche Mensah con il ghiaccio sull’interno coscia, ultimo “ferito” di una serie che non finisce mai. Ma la battaglia contro il Perugia, certamente l’avversario più attrezzato visto finora, è stata vinta. Una vittoria che doveva arrivare. È la prima della gestione Pillon capace di trovare in questa squadra, oltre a un equilibrio tattico, anche il piglio e la concentrazione che non possono mancare. Al resto ci ha pensato un ragazzo olandese-marocchino che, dopo tante traversie fisiche e una collocazione non inquadrabile nell’assetto caro a Gautieri, con due perle ha tolto dall’impaccio l’attacco alabardato (generosi comunque Mensah e Granoche). Uno-due micidiale di Reda Boultam con una stoccata coraggiosa prima (complice il portiere) e poi con un colpo di testa da campioncino. Il Perugia non è stato certo a guardare ma la fisicità, l’esperienza, un bomber come Melchiorri e la panchina lunghissima non sono bastate a Caserta per aver ragione di Pillon. E anche il finale, dopo l’autorete di Tartaglia, non è stato un assedio. Merito anche dell’Unione.
LA PRIMA PERLA Pillon ripropone lo schema di Padova. Del resto non ha molte alternative (a parte Lodi). Il centrocampo alabardato più robusto, con Giorico centrale e un Maracchi in crescita, riesce a tenere botta a Burrai e soci che sono in cinque sulla mediana. Anche perché quest’ultimo è vittima, come lo era stato Hallfredsson, proprio di Boultam. E proprio il trequartista alabardato dopo 4’ fa partire un destro dai 25 metri che rimbalza davanti a Fulignati e lo beffa. La Triestina si tiene alta ma deve lasciare spazio a sinistra alle incursioni di Favalli. Gli umbri creano occasioni ma Offredi sale in cattedra due volte contro una girata di Melchiorri e poi sullo stesso Favalli dopo erroraccio di Tartaglia.
IL RADDOPPIO La partita è di alto livello anche se il Perugia esaurisce quasi sempre la sua cattiveria agonistica sulla trequarti. E allora subisce il gioco alabardato e la seconda rete. Rizzo fa partire un tiraccio da lontano con Fulignati in corner. L’angolo è pennellato da Giorico ma è ancor più preciso l’inserimento e lo stacco di testa di Boultam che mette la palla nell’angolino (al 37’). Davvero una gran rete.
LA REAZIONE Gli ospiti reagiscono ma l’Unione tiene botta e tutte le poche occasioni si sviluppano sui piazzati di Burrai. Sull’ultimo della frazione gli umbri reclamano un rigore (strattone di Capela) che probabilmente c’è. I CAMBI Capela non ce la fa ed entra Ligi. La squadra di Caserta riparte forte e la Triestina deve stringere i denti. Rosi spreca male un tap-in dopo respinta non da manuale di Offredi. A Caserta non basta e cambia tutto. Va a 4-3-3, a tratti con due soli uomini a centrocampo, grazie agli ingressi di Falzerano, Minesso e Vanbaleghem. Pillon alle sue spalle non ha un granché. Chiede ai suoi di restare con la testa sul campo. I giocatori rispondono con ordine e anche con alcune giocate ben orchestrate nel breve.
IL FINALE La Triestina soffre i cambi (entrano anche Dragomir e Crialese) e il suo tecnico risponde con Rapisarda per Boultam. Con cinque a centrocampo e tre in difesa si può tenere meglio l’onda d’urto umbra. Soprattutto quando su corner di Falzerano e mancata uscita di Offredi la palla carambola su Tartaglia e finisce in porta. Il Perugia ci prova ma non fa male all’Unione. L’unico a farsi male è Mensah. Entra Sarno poco prima del triplice fischio. È una vittoria di prestigio. Ma soprattutto sono tre punti che fanno bene a tutti.
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