Denis Godeas si ritira dal calcio giocato: «Ora vado in panchina a insegnare ai giovani»

Il re dei bomber della Triestina lascia la Victory per iniziare l'avventura di viceallenatore del Cjarlins Muzane
L'incontenibile gioia di Denis Godeas ai tempi della Triestina
L'incontenibile gioia di Denis Godeas ai tempi della Triestina

TRIESTE Per uno che ha giocato in serie A e in Europa League, collezionando un bottino di 178 reti tra i professionisti, con tanto di gol alla Juventus, fare il proprio esordio da viceallenatore sul terreno di gioco di Sant’Ambrogio di Valpolicella non è proprio un lusso. Ma parliamo di Denis Godeas. Un giocatore che negli ultimi 9 anni ha calcato i campi dilettantistici del Triveneto con encomiabile fierezza e invidiabile passione. Un atleta che dalla D sino alla Terza Categoria non si è mai risparmiato continuando a segnare una caterva di reti (144, per l’esattezza). Un attaccante che nella storia della Triestina è attualmente il re dei bomber con 88 centri in maglia rossoalabardata. A 45 anni suonati Denis Godeas annuncia ufficialmente il suo ritiro dal calcio giocato. Un ritiro anticipato rispetto alla tabella di marcia che si era prefissato. «Avrei desiderato concludere la stagione in Prima Categoria con la maglia della “mia” creatura, la Triestina Victory, ma la pandemia ha affrettato i tempi. Peccato, avrei voluto chiudere con una partita ufficiale d’addio, ma non posso lamentarmi: il calcio mi ha dato davvero tanto da giocatore, ora vedremo cosa accadrà dall’altra parte della barricata». Denis è diventato il nuovo viceallenatore del Cjarlins Muzane, società di serie D con ambizioni mai nascoste di fare il grande salto nel professionismo. Un’occasione per iniziare una nuova avventura nel mondo del pallone. Un’occasione colta davvero al balzo...

«A inizio gennaio, in occasione dell’assemblea per il rinnovo delle cariche della Figc regionale, ho parlato a lungo con il presidente del Cjarlins, Vincenzo Zanutta, che mi ha spiegato il progetto del suo club. Pochi giorni fa mi ha fatto la proposta di entrare nello staff della prima squadra, facendo da vice all’amico Nicola Princivalli: non ho esitato un attimo e quindi eccomi qui, senza più scarpini ai piedi ma con tanta voglia di provare nuove emozioni», racconta Denis al telefono durante il tragitto che lo sta conducendo al primo allenamento con i celestearancio. Denis è subito entrato nella parte. Nella sua testa ci sono già i prossimi appuntamenti: domani la trasferta a Sant’Ambrogio di Valpolicella, sulle colline del Veronese, per l’esordio. Poi mercoledì la sfida interna con la capolista Trento, e la successiva partita domenicale a Belluno, l’altra capolista del girone. Insomma: subito un trittico tosto. «Sì, ma necessario per entrare nel vivo. Il calcio giocato mi manca tantissimo. Mi sono allenato da ottobre ad oggi ma non è la stessa cosa. Sono felice di tornare in campo, anche se seduto in panchina. Al Cjarlins ho seguito Princivalli con due obbiettivi: trasmettere ai giocatori quanto mi è stato insegnato dai miei allenatori e fare un apprendistato vicino ad un tecnico competente come Nicola». Possiamo dirlo? Ma sì, diciamolo: farà strano non commentare più i gol di Denis tra i dilettanti. Quello che lo ha fatto entrare nel guinness dei primati è stato siglato il 4 ottobre dello scorso anno a Mariano. Era il gol che serviva per centrare il record di una realizzazione in ogni campionato italiano, dalla serie A alla Terza Categoria, record condiviso assieme ad altri due calciatori italiani, Antonio Martorella e Marcello Diomedi. Ma Denis, la domenica dopo, sotto la pioggia di Aquileia, ha superato sé stesso diventando il solo giocatore ad aver segnato due gol in ogni categoria. Chapeau.

Soprattutto tenendo conto che di gol (un pochino più) importanti, nella sua carriera ne ha messi a segno, in passato. Ha segnato alla Juventus quando giocava con il Palermo. Sempre con i rosanero ha siglato contro lo Slavia Praga la rete decisiva per il passaggio del turno in Europa League. A Trieste ci si ricorda soprattutto della doppietta realizzata al “Menti” nello spareggio salvezza vinto contro il Vicenza che permise all’Unione di mantenere la serie cadetta. In quella stagione Godeas indossava la maglia numero 99. Nicola Princivalli la 7. Oggi i due rossoalabardati sono al comando del Cjarlins Muzane. Il destino ha voluto così. Denis comunque nel lasciare la Triestina Victory, costola dilettantistica dell’Unione, è rimasto in buone con l’au Milanese. «Ci mancherebbe altro. Mauro ha capito perfettamente qual era la situazione. Io ero stufo di fare il “pensionato” non potendo giocare. A fine stagione avrei comunque voluto avvicinarmi ad una squadra per fare da viceallenatore. La proposta di Zanutta ha semplicemente bruciato le tappe. A Carlino sono venuto per aiutare Nicola a risollevare le sorti della squadra, con la speranza di poter instaurare un progetto che non si limiti a concludere questa stagione. Comunque alla Triestina, prima o poi, ci torno. Questo è sicuro».

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