Della Rocca: «Con Pablo intesa perfetta»

L’attaccante: Granoche va più in profondità, io invece cerco lo scambio»
TRIESTE
La coppia Granoche-Della Rocca funziona: il matrimonio calcistico lo ha celebrato in persona Stefano Fantinel, che dopo la vittoria con il Vicenza ha certificato con le sue parole l’intesa del duo d’attacco. Già, perché se i riflettori sono stati in gran parte rivolti alla tripletta dell’uruguaiano, il presidente non ha mancato di sottolineare come la sua rinascita è anche merito di Gigi della Rocca. L’attaccante ex Bologna purtroppo è un po’ abbonato agli acciacchi: dopo essere uscito dal lungo infortunio di quest’estate, è stato colpito a singhiozzo da vari problemini, ma quando è stato fisicamente a posto ha sempre fatto la differenza. Ora ha ritrovato anche il gol, ma grazie al suo tocco delizioso il lungo attaccante brindisino è prezioso anche negli assist: prima di quello di sabato a Granoche, ne aveva fatto uno simile proprio al suo rientro a fine novembre, quando aveva dato a Sgrigna la palla decisiva per la vittoria contro il Cesena.


Della Rocca, allora questa coppia con te e Granoche può davvero funzionare?
«Io ne sono fermamente convinto, e del resto la partita di sabato è lì a dimostrarlo. Ci integriamo bene: Pablo preferisce maggiormente giocare in profondità, io sono più portato al dialogo con i compagni e al fraseggio, in modo da far salire la squadra. E’ ovvio che se giochiamo assieme dobbiamo svolgere anche un buon lavoro difensivo, sia dando fastidio all’inizio dell’azione avversaria, sia cercando di star bene compatti con il centrocampo e non lasciare spazi. Questo è un aspetto fondamentale e il mister è molto bravo a spiegarci per bene tutti i movimenti».


Fantinel ha detto che Granoche per la sua rinascita deve ringraziare anche te: che ne pensi?
«No, Pablo non deve ringraziare nessuno, lui lavora sempre nel modo migliore e a un attaccante può capitare un periodo meno positivo in una stagione. Ma nessuno in squadra aveva dubbi che sarebbe tornato presto a far gol».


Ma soffriva molto il digiuno in fatto di reti?
«Naturale che un po’ gli pesasse: per un attaccante il gol è come il pane e restare tante partite senza crea un po’ di apprensione».


Il tuo rientro dal primo minuto è stato da incorniciare, vero?
«Sì, è andato tutto per il verso giusto. Io ero da un po’ che non giocavo dall’inizio e soprattutto non mi facevo novanta minuti interi, per cui sono particolarmente contento. Sono felice anche di aver segnato una rete molto importante, perché onestamente eravamo in un momento di difficoltà. Quel gol, oltre che a livello personale, ha dato una scossa anche alla partita».


Quando hai visto partire il tiro di Princivalli cos’hai pensato?
«Devo dire che prima della partita ero stato buon profeta: il campo era bagnato e molto scivoloso, per cui avevo detto ai compagni di stare molto attenti alle respinte dei portieri, sia in attacco che in difesa. Quando ho visto Princivalli abbassare la testa per tirare ci ho creduto e sono partito subito».


Ti stai specializzando anche come assist-man, visto che ne avevi fatto uno quasi uguale contro il Cesena.
«Fare assist è una cosa che mi piace parecchio, dà molta soddisfazione mettere un compagno in grado di battere a rete. È una gioia che equiparo a un gol. Contro il Cesena era stato bravo Sgrigna a realizzare, stavolta Pablo: comunque quest’ultimo è stato un assist po’ più bello perché è stato un passaggio più in verticale».


Ora con il Ravenna c’è un’occasione da non perdere, giusto?
«Sì, sappiamo di giocarci tanto in queste due gare casalinghe, vogliamo sei punti e ora siamo a metà dell’opera. Vincendo con il Ravenna credo che buona parte della salvezza sarebbe conquistata».

Antonello Rodio

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